Si fa concreta l’ipotesi di utilizzare il pozzo militare dell’ospedale di via Europa. L’acqua è potabile. La portata non supera i 10 litri al secondo. Non sono molti ma in questo momento di grande penuria rappresentano qualcosa. Si attende il via libera da Roma e poi quello definitivo del Genio civile. I vertici di Messina dell’attuale centro medico legale attendono il si dei superiori per poi dare il nullaosta definitivo. Toccherà al Genio civile raccogliere poi ogni nullaosta e i risultati delle analisi e le prove di porta. L’ultima parola spetta proprio al Genio. Intanto, il nuovo consiglio di amministrazione, guidato da Paolo Alibrandi ha disegnato la nuova strategia che sta prendendo forma. L’Amam dal 4 novembre incontrerà i quartieri. Uno per uno. A cominciare dal terzo guidato da Alessandro Cacciotto. «Vogliamo recuperare- spiega Alibrandi davanti al tabellone del centro di telemetria- il rapporto con il territorio. Vogliamo che la città senta l’Amam come un bene comune capace di dare dei servizi importantissimi che non comprendono solo quello idrico ma anche quello fognario. Ci sono delle criticità che sono quasi fisiologiche e che già conosciamo. Dal 2018 l’Amam sta lavorando per cercare di risolvere. Continueremo su questa strada. Nei prossimi giorni disegneremo il nostro nuovo piano aziendale di comunicazione. L’Amam svolge tanti servizi e noi vogliamo farli conoscere alla città». E aggiunge: «Dopo avere incontrato la Giunta, il Consiglio comunale e la maggioranza incontreremo le Circoscrizioni. Cominceremo dalla Terza che a causa degli eventi alluvionali ha subito maggiori disagi». Sulle risorse idriche e sulla ricerca di nuove fonti aggiunge: «Ringrazio l’ufficio tecnico dell’Amam che sta facendo un gran lavoro. La prima risposta positiva che abbiamo ottenuto nei giorni scorsi sul pozzo dell’ospedale militare, dove l’acqua risulta assolutamente potabile, mi autorizza ad un cauto ottimismo rispetto all’utilizzo che dovrebbe avvenire entro le prossime settimane. Proseguiremo su questa strada con altri pozzi che sono stati già segnalati». Alibrandi parla anche del suo passato politico e della vicinanza all’ex ministro D'Alia: «Sono due cose totalmente scollegate. Non c’è alcun nesso con la mia nomina- spiega- ho un ottimo rapporto con il mio amico D’Alia ma lui non fa più politica».