Non c’è pace per Amam. E l’arrivo dell’acqua in città non segue mai un percorso senza ostacoli. Ieri pomeriggio si sono conclusi i lavori all’impianto di Torrerossa, dopo il guasto alla rete Enel provocato dal maltempo dei giorni scorsi, ma un nuovo intoppo è sorto: un’avaria nella rete di alimentazione della cabina di consegna a media tensione al servizio della stessa centrale di Torrerossa, provocata dagli sbalzi elettrici registrati nei giorni precedenti. Sono stati necessari, dunque, lavori di sostituzione della linea, proseguiti fino alla tarda serata di ieri. Risultato: disagi anche nella giornata di oggi, anzi, per dirla con l’Amam, «si potranno verificare riduzioni nei consueti orari di distribuzione idrica nelle zone del centro cittadino e nell’area nord (riviera e villaggi collinari)». Solo che in molti punti della città, come lamentato da diversi utenti sulla stessa pagina social di Amam, non si è trattato di “riduzioni”, ma di assenza totale di acqua. E anche in aree diverse dal centro e dalla zona nord. Per non parlare delle richieste di autobotti, spesso rimaste inevase (come, ad esempio, quella effettuata da un condominio di San Michele con oltre settanta famiglie nella giornata di ieri). Il tema è piombato anche in consiglio comunale, nella parte iniziale della seduta di ieri sera. «La situazione ci sta sfuggendo di mano, è sempre più drammatica – ha esordito Libero Gioveni, di Fratelli d’Italia –. E a prescindere dal guasto di Torrerossa. Anche al telefono gli operatori di Amam dicono inequivocabilmente che c’è l'acqua inquinata in diverse zone. Credo che sia arrivato il momento di coinvolgere più soggetti istituzionali, una sorta di unità di crisi locale, con l'Asp, la Prefettura, per farci aiutare. La gente è esasperata». A rispondere è stato direttamente il sindaco Federico Basile: «Voglio ricordare che a febbraio il nostro è stato il primo Comune ad attivare un tavolo concertativo con la Prefettura, non abbiamo mai avuto paura di chiedere aiuto. Quanto sta succedendo in questi giorni deriva da problemi che non nascono dalla crisi idrica, combattiamo da 48 ore con i disservizi di Enel come è successo lo scorso anno. La pioggia e il fango sono la causa dell’acqua sporca. Evitiamo allarmismi». Ma il tema è aperto: «Stanno capitando troppe cose – ha rincarato la dose Felice Calabrò (Pd) – e la cosa triste è che lo sport nazionale, quello di addossare la croce a qualcuno, non siamo in grado di poterlo esercitare, perché il Cda è stato dimesso, il direttore generale idem, il direttore tecnico è appena arrivato. Con chi dobbiamo prendercela?». In giornata anche un altro consigliere, Cosimo Oteri (Misto), era stato duro: «C’è una situazione inaccettabile, soprattutto alla luce delle dichiarazioni in stile Teletubbies del primo cittadino, che continua a raccontare una Messina che non c'è. Noi messinesi, intanto, abbiamo una sola certezza: chi domani denuncerà eventuali disservizi si sentirà dire dall’amministrazione che non è vero e che si tratta dei soliti sciacalli». Altrettanto dura la replica del coordinatore cittadino di Sud chiama Nord, Nino Carreri: «Continuare a fomentare tensioni e malcontento attraverso la disinformazione non aiuta la città, attiene al ruolo ormai diffuso di influenzare l’opinione pubblica a scopi elettorali e propagandistici, piuttosto che alle funzioni di rappresentante dei cittadini. L’obiettivo comune deve essere la collaborazione per superare le criticità».