Nizza di Sicilia, il caso arsenico arriva in Parlamento: sulla vicenda si esprima il ministro
Approda al Parlamento nazionale il caso dell’arsenico nei cantieri del raddoppio ferroviario Giampilieri-Fiumefreddo, emerso in particolare nelle terre derivanti dallo scavo della galleria “Sciglio” a Nizza di Sicilia. La deputata Stefania Marino, del Partito democratico, ha presentato un’interrogazione al ministro della Salute, Orazio Schillaci, chiedendo «quali misure, di sua competenza, e nel rispetto delle competenze in materia sanitaria della Regione, intenda adottare affinché non solo si faccia chiarezza in merito allo stoccaggio dei materiali, ma venga avviata nel territorio siciliano una mappatura dei siti a rischio biologico-sanitario per provvedere ad una loro bonifica al fine di tutelare la salute delle comunità locali». Marino evidenzia come la scelta del Consorzio Messina-Catania Lotto Nord di depositare temporaneamente il materiale al Villaggio Unrra a Contesse, una zona densamente abitata a poche decine di metri dal mare, abbia suscitato non poche perplessità e che nel cantiere di Nizza di Sicilia vi siano circa 14.000 tonnellate di materiali con concentrazione di arsenico superiori ai limiti stabiliti dalla normativa e non stoccati in vasche chiuse, tanto che lo stoccaggio da oltre tre mesi senza adeguate misure di contenimento non solo può aver contaminato l’ambiente circostante ma anche le falde acquifere. Dal parlamento nazionale a quello regionale, dove il deputato Giuseppe Lombardo (Sud chiama Nord) ha presentato una richiesta di chiarimenti e convocazione della IV Commissione Ambiente e Territorio all’Ars: «Sono venuto a conoscenza dell'incontro previsto per domani (oggi, ndc) nella sede di Rfi a Palermo - ha detto ieri Lombardo - e ho formalmente chiesto di partecipare alla riunione».