Tutti uguali diversi. Meraviglioso ossimoro per dire che sì, siamo tutti differenti e che, sì, abbiamo gli stessi diritti ad avere uguali opportunità. Ma queste non potranno mai essere identiche, se la condizione di partenza è diversa. Se si comprende questo, l’inclusione è cosa fatta. Ed è l’obiettivo a cui mirava l’Inclusivity Village, la seconda edizione dell’evento promosso dal Comune per riunire tutte le forze vive della città e che ieri ha “incluso” persino il maltempo, a causa del quale è stato organizzato un fulmineo spostamento da Villa Dante al Palacultura. Nonostante il cambio di sede, l’evento si è svolto con grande successo, confermando l’impegno degli organizzatori nel portare avanti questa importante iniziativa. In coincidenza con la Giornata dell’Ascolto, si è discusso a lungo dell’importanza delle parole e di come possano influenzare profondamente la vita delle persone. ù L’assessora Liana Cannata ha aperto i lavori insieme al sindaco Federico Basile, alla capo di gabinetto della prefettura Michela Fabio e alla rettrice dell’Università di Messina Giovanna Spatari, sottolineando l’importanza di iniziative che promuovano un linguaggio inclusivo e spazi di ascolto per chiunque ne abbia bisogno. Cannata ha ricordato che lo sportello d’ascolto, fortemente voluto dall’amministrazione comunale, rappresenta uno strumento concreto per supportare le persone in difficoltà, creando un ambiente accogliente e aperto. "Inclusivity Village è nato lo scorso anno con Arcigay per dedicare una giornata all’inclusione. – afferma l’assessora Cannata - In occasione della giornata internazionale dell'ascolto, vogliamo andare oltre l’ascolto letterale, intercettando i bisogni di tutte e tutti. Lo sportello delle pari opportunità nasce proprio per rispondere a queste esigenze, coinvolgendo realtà associative e singoli cittadini, affinché nessuno si senta escluso e tutti possano trovare un punto di riferimento. Subito dopo i saluti istituzionali, il panel che ha acceso i riflettori sull’importanza delle parole e di un linguaggio inclusivo, rispettoso di tutte le diversità. In apertura, Natalia La Rosa, giornalista della Gazzetta del Sud responsabile della GDS Academy, ha portato i saluti del presidente di Ses Lino Morgante, sottolineando l’impegno nella comunicazione attraverso la media partnership della Gazzetta del Sud, e ha evidenziato come, nonostante le discriminazioni siano ancora presenti nella società, oggi ci sia una consapevolezza crescente e una volontà collettiva di affrontarle. «Le disuguaglianze non sono scomparse, ma almeno vengono riconosciute come tali. Presenti all’incontro numerose delegazioni scolastiche grazie all’Ufficio Scolastico Provinciale. Il professore Fabio Rossi, ordinario di Linguistica Italiana all’Università di Messina, autore di numerose pubblicazioni tra cui grammatiche scolastiche e collaboratore di prestigiose istituzioni come l'Istituto della Enciclopedia Italiana Treccani, ha tenuto un intervento prezioso, spiegando come le lingue si evolvano naturalmente e sulla necessità sia sociale che grammaticale del corretto utilizzo del linguaggio di genere. Evidenziando, in particolare, come la declinazione al femminile delle professioni sia perfettamente corretta, anche se non si afferma per ragioni sociali che, come ha sottolineato La Rosa richiamando i pareri dell’Accademia della Crusca, tendono a rappresentare «il maschile come genere del prestigio e il femminile come genere del disprezzo». Si è continuato a esplorare l’inclusività in tutte le sue sfaccettature, con l'intervento dell’ingegnere Davide Mulfari accompagnato dal padre Salvatore Mulfari, presentando il progetto “CapisciAMe”, un’app innovativa ideata per aiutare le persone con disabilità linguistiche ad interagire con gli assistenti vocali. “Il nostro obiettivo è rendere queste tecnologie più inclusive, ma per farlo abbiamo bisogno del contributo di persone con disartria o altre difficoltà vocali, perché donare la propria voce può fare la differenza,” ha dichiarato Salvatore Mulfari, lanciando un appello alla partecipazione.