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Patti, la crisi idrica si fa sempre più grave: all’orizzonte un’altra stretta sui consumi

A rappresentare la cifra di una crisi senza precedenti è l’esasperazione di chi si è ritrovato, dall’oggi al domani, a dover gestire una risorsa primaria come se si trattasse di un bene di lusso.
Da San Cosimo a Madoro, da Scala a Case Nuove Malluzzo, da Gallo a Provenzani, passando per le innumerevoli contrade del territorio, la perdurante penuria d’acqua sta ormai raggiungendo il temutissimo punto di non ritorno, tanto da costringere i vertici amministrativi ad istituire il Coc (Centro operativo comunale). Il dato è incontrovertibile: a Patti la crisi idrica ha ormai superato il livello di preallarme, con parecchie utenze lasciate a secco per svariati giorni. E mentre da Palazzo dell’Aquila si moltiplicano gli sforzi per garantire il prezioso liquido attraverso l’utilizzo delle autobotti, l’inarrestabile diminuzione delle risorse attingibili dalla centrale idrica del Timeto sta costringendo i vertici comunali ad una vera corsa contro il tempo per l’escavazione di nuovi pozzi e, soprattutto, per la riparazione delle innumerevoli perdite registrate su una rete di distribuzione che fa acqua da tutte le parti. La più significativa, riscontrata di recente sulla linea principale in uscita dal serbatoio “Segreto”, ha messo in ginocchio l’intera zona del centro urbano, con particolari disagi per le utenze di piazza Marconi e per quelle dislocate lungo le vie XX Settembre, Trieste, Gatto Ceraolo, Gorizia, Cattaneo, Mazzini, Kennedy e Agliastri. Nei giorni precedenti era toccato alle vie Moro, San Giovanni, Segreto, Randazzo, Magretti e Fontanelle. Disagi si sono registrati anche nelle frazioni balneari di Patti Marina e Mongiove, dove le interruzioni sono state disposte proprio per consentire il riempimento del serbatoio comunale “Segreto” e garantire una migliore distribuzione su tutto il territorio comunale.

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