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Ginostra è in ginocchio e chiede aiuto. Il sindaco di Lipari Gullo chiede alla Regione lo stato di emergenza

L’emergenza Ginostra, susseguente al violento nubifragio di sabato mattina che ha trasportato lungo tutta la frazione pietre, sabbia e fango, non può essere affrontata dalla sola macchina operativa comunale, già di per sé alquanto asfittica. Ne è consapevole il sindaco di Lipari, Riccardo Gullo che, oltre ad aver richiesto alla Regione e al Dipartimento della Protezione civile, l’attivazione della procedura per la valutazione del riconoscimento dello stato di emergenza, ha anche sollecitato l’intervento, non procrastinabile, del Genio civile, a salvaguardia della pubblica e privata incolumità, per la rimozione detriti nelle aree pubbliche sia a Ginostra che nell’abitato di Stromboli.
Gullo ha evidenziato che, quanto accaduto a Ginostra «è diretta conseguenza del dissesto idrogeologico che si è innescato nella frazione di Ginostra a partire dall’incendio del 3 luglio 2019, e peggiorato con l’ultima emergenza vulcanica che ha registrato il versamento di una coltre di cenere che si riversa a valle in occasione di forti piogge». A supporto della richiesta d’intervento il primo cittadino ha evidenziato la gravità dell’evento, con ingenti danni alla viabilità, compromessa a causa dell’accumulo dei detriti alluvionali che si sono riversati anche nello storico scalo del “Pertuso”, alle abitazioni ed alle infrastrutture. Per quanto concerne l’abitato di Stromboli ha sottolineato come l’evento alluvionale di sabato ha coinvolto anche alcune parti di quel territorio già interessato dall’alluvione del 12 agosto 2022, che ne ha determinato il commissariamento.
Nella richiesta per il riconoscimento dello stato d’emergenza per Ginostra è stato puntualizzato che nella frazione «sono necessarie forme speciali per la gestione dell’emergenza al fine di mettere in atto tutte le misure atte a garantire l’incolumità pubblica e la mitigazione del rischio. Tra gli interventi prioritari si ritengono urgenti vi sono: il ripristino della viabilità che, come è noto, per la frazione coincide con le vie di fuga in caso di emergenza vulcanica, il cui livello di allerta attualmente è “giallo” il ripristino delle opere di regimentazione delle acque a monte dell’abitato; la messa in sicurezza delle aste torrentizie; l’installazione di briglie selettive e di contenimento specifiche per le zone a maggior rischio; lo studio, progettazione e la realizzazione di opere di messa in sicurezza per fronteggiare simili fenomeni in caso di piogge persistenti». Per questi interventi prioritari, così come si evince dalla richiesta inoltrata a Regione e Protezione civile, si stima un costo complessivo di 7 milioni di euro comprese le spese per i primissimi interventi di ripristino. Intanto ieri, a Ginostra, è sbarcato per un primo sopralluogo un tecnico della Protezione civile comunale che si è potuto rendere conto di quella che è situazione post nubifragio. Sempre ieri, approfittando di un deciso miglioramento delle condizioni meteo, i cittadini del borgo strombolano, si sono messi all’opera, sia per quantificare i danni subiti, sia per liberare e ripulire le abitazioni, in particolare le pertinenze, da pietre, sabbia e fango, prima che questo si solidifichi. Preoccupa l’instabilità di alcune parti del costone sovrastante la parte più alta del centro abitato.
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