Messina

Venerdì 18 Ottobre 2024

Covid, la Commissione medica militare di Messina riconosce il nesso di causalità fra vaccino Astrazeneca e la morte di un
35enne agrigentino

La Commissione medica militare di Messina (Cmo) ha riconosciuto il nesso di causalità tra la somministrazione del vaccino anti-Covid 19 e il decesso di un 35enne agrigentino che, nell’aprile 2021, si era sottoposto alla somministrazione della prima dose del vaccino Astrazeneca. Il giovane, in ottima salute, è morto 10 giorni dopo la somministrazione del vaccino, lasciando moglie e tre figli. L'autopsia ha evidenziato che il decesso era avvenuto per miocardite. Il verbale della Cmo è stato trasmesso al Ministero della salute a Roma che potrà confermare o riformare il giudizio.

Il diritto all'indennizzo

La moglie della vittima, assistita dall’avvocato Angelo Farruggia, una volta ottenuto il riconoscimento del nesso di causalità tra il decesso e la somministrazione del vaccino, avrà diritto all’indennizzo a carico dello Stato. «È un risultato importante che apre la strada al riconoscimento dei danni da vaccinazione anti-Covid - ha detto l’avvocato Farruggia - . Tanti i danneggiati dopo la somministrazione del siero che non riescono ad avere diagnosi certe e per questo sono costretti a continue visite specialistiche a loro spese. L’incertezza della diagnosi e le conseguenti difficoltà a stabilire il nesso di causalità con il vaccino impediscono loro di accedere ai ristori economici. Il riconoscimento del nesso di causalità, apre anche la strada all’azione risarcitoria nei confronti delle case produttrici dei vaccini e a mio avviso - conclude Farruggia - anche dello stesso Ministero della Salute».

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