Messina

Venerdì 18 Ottobre 2024

Messina, omicidio Lorena Quaranta: nel processo "bis" a Reggio chiesti 24 anni di reclusione per De Pace

Ventiquattro anni di reclusione. È questa la richiesta dell'accusa al processo "bis" davanti alla corte d’Assise d’appello di Reggio Calabria, dove si è riaperta stamattina la pagina giudiziaria per il femminicidio di Lorena Quaranta. Dopo che la Cassazione a luglio ha disposto l’annullamento parziale con rinvio della sentenza all’ergastolo emessa dai giudici di secondo grado di Messina, decidendo un nuovo processo per il compagno, l’infermiere Antonio De Pace, il 34nne di Dasà in provincia di Vibo Valentia. Che la strangolò il 31 marzo del 2020 in quell’appartamento di Furci Siculo, in pieno lockdown nazionale per la pandemia, lungo la zona ionica del Messinese, dove vivevano, lei splendida laureanda in Medicina originaria di Favara, in provincia di Agrigento. Il sostituto procuratore generale ha chiesto la pena di 24 anni con il riconoscimento dell'equivalenza delle attenuanti generiche alle aggravanti, e a questo disegno si sono opposti con forza tutti i legali di parte civile con in testa l'avvocato che assiste la famiglia, Giuseppe Barba. Chiedono la conferma dell'ergastolo. Sul fronte opposto i difensori di De Pace, gli avvocati Salvatore Staiano di Catanzaro e Bruno Ganino di Vibo Valentia, che sollecitano invece la concessione delle attenuanti generiche prevalenti sulle aggravanti. La sentenza è prevista il 28 novembre.

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