Messina, 23enne partorisce e finisce in rianimazione al Papardo: parenti si scagliano contro i medici e la porta della sala operatoria
Ennesima aggressione ai danni di operatori sanitari. Teatro, ancora una volta, l’ospedale Papardo, dove ad andare in escandescenza sono stati i parenti di una giovanissima paziente di Ostetricia e Ginecologia. La donna di 23 anni, qualche ora dopo aver partorito, ha avuto delle complicanze che hanno reso necessario il trasferimento in rianimazione. Da qui la rabbia dei parenti, che hanno aggredito il primario e un altro medico del reparto, danneggiando anche i locali e sfasciando la porta della sala operatoria. Il dottor Caudullo, direttore del Reparto, in relazione alla vicenda smentisce qualsiasi aggressione fisica nei suoi confronti e nei confronti del collega dirigente medico. Sul posto è intervenuta la polizia. “È sempre più urgente - commenta Livio Andronico, sindacalista della Uil Fpl - adottare accorgimenti di fronte a episodi troppo frequenti, a partire da sistemi di alert da mettere a disposizione degli operatori”. Il segretario provinciale di UGL Salute Messina Fabrizio Denaro e il segretario provinciale UTL-UGL Tonino Sciotto intervengono sull’aggressione del personale medico presso il presidio Papardo “ Come UGL Salute Messina esprimiamo l’ennesima solidarietà per il personale coinvolto in questo episodio di aggressione. Non è più possibile assistere a questi atti di violenza continua. Chiediamo che l’attivazione degli impianti di videosorveglianza nelle strutture, prevista nel Decreto-legge 137/2024, venga accelerata al massimo considerando che filmati ed immagini fotografiche possono avere valenza di prova nei confronti degli aggressori. Prioritario la riapertura dei posti fissi di polizia h24 nelle strutture ospedaliere e l’avvio di mettere in sicurezza gli operatori e una vera e propria rivoluzione culturale che riesca a proporre ai cittadini l’esatta percezione del ruolo sociale svolto al servizio dell’intera nazione”