La firma è del ministro dell’Economia Giorgetti, su proposta del ministro del Sud Raffaele Fitto. Il Cipess, il Comitato interministeriale che dovrà, fra qualche settimana, pronunciarsi anche sul progetto definitivo del colllegamento stabile nello Stretto, ha dato il via libera allo stanziamento di 20 milioni di euro per le bonifiche dei luoghi contaminati della Zona falcata. A questo importo, si aggiunge anche la somma di 1 milione 300mila euro, messa a disposizione dall’Autorità di sistema portuale, che è il soggetto attuatore degli interventi di risanamento ambientale, visto che quelle porzioni di territorio ricadono nelle sue competenze. I 20 milioni di euro, deliberati dal Cipess, sono il frutto dell’emendamento che venne presentato dalla deputata di Forza Italia, attualmente sottosegretaria ai Rapporti con il Parlamento, Matilde Siracusano. Non si sa saranno sufficienti, ma è certo che con queste risorse finanziarie si potrà attuare, in tempi relativamente brevi (dopo un’infinita attesa...), il progetto di fattibilità tecnico-economica predisposto dall’Authority e finalizzato alla rimozione delle «fonti primarie e secondarie di inquinamento» dei terreni della Falce. Il primo step di questo percorso consiste nella eliminazione dei tratti, lunghi alcuni chilometri, di tubazioni e delle tonnellate di depositi, anche interrati, in molti casi ancora carichi di materiale inquinante. Si scaverà in profondità, per almeno 70 cm, per arrivare al punto non più contaminato dalle sostanze inquinanti. Sono previsti due anni di lavori e, in contemporanea, si svilupperanno gli altri due progetti che riguardano concretamente la riqualificazione della zona: il “Falcata Revival”, cioè la realizzazione di un grande Parco urbano e di altri interventi che sono in corso di progettazione da parte dello studio dell’architetto Femia, e il restauro della Real Cittadella, a cura della Soprintendenza ai Beni culturali e ambientali di Messina.
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