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Messina, il sacerdote Claudio Marino respinge l'accusa di violenza sessuale

Tribunale di Messina

Ha respinto tutte le accuse il 49enne sacerdote rogazionista Claudio Marino, originario della provincia di Taranto, ai domiciliari per un presunto caso di violenza sessuale avvenuto nella casa d’accoglienza Cristo Re di Messina. Il religioso oggi davanti al giudice per le indagini preliminari per l’interrogatorio di garanzia ha deciso di rispondere e in meno di un'ora si è dichiarato innocente, respingendo tutte le accuse. L’interrogatorio è stato effettuato per rogatoria a Napoli, dove il sacerdote si trova ai domiciliari e il giudice per le indagini preliminari partenopeo trasmetterà il verbale al gip di Messina.

Secondo l'accusa il religoso in una delle stanze dell'Istituto di Cristo Re nell’estate del 2022 avrebbe violentato una migrante tunisina, all’epoca 37enne. La donna era arrivata in Italia, sbarcando nell’isola di Lampedusa, nel settembre del 2020. Nel mese di giugno del 2024 è stata sentita dal Tribunale di Catania, dalla Sezione Immigrazione, e lì in fase di audizione ha raccontato quanto le era accaduto quando si trovava a Messina nell’estate del 2022. Da giugno è scattata quindi l’indagine della Procura diretta da Antonio D’Amato, che ha ricostruito attraverso l’ascolto della vittima e poi di alcuni testimoni l’intera vicenda.

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