Dopo il depauperamento del personale medico e paramedico, in parte approdato ad altre Aziende sanitarie, o trasferito in altre strutture della stessa Asp, il presidio ospedaliero “Cutroni Zodda” di Barcellona, che già dallo scorso 26 settembre aveva sospeso per mancanza di medici in numero sufficiente i ricoveri nel reparto di Pneumologia (unico tra i centri dell’Asp), è senza pazienti ricoverati. L’attività, in presenza dei soli due medici rimasti in servizio, sarà limitata alle prestazioni ambulatoriali. La chiusura segue quelle dell’Unità operativa complessa di Riabilitazione motoria (anch’essa unica nell’Asp). Per attenuare l’impatto sull’opinione pubblica e sul personale dipendente dell’ospedale, i vertici dell’Azienda continuano a definire “sospesi” i ricoveri.
Per Paolo Calabrò, già dirigente sindacale della Uil Medici, «il “Cutroni Zodda” ormai non esiste più. Nel silenzio generale e con la complicità, o forse meglio parlare di parte attiva della politica, si è permesso di maciullare un servizio che garantiva, pur con difficoltà, una risposta efficace alle esigenze di salute dei barcellonesi e degli abitanti dei paesi dell’hinterland». Per La Rocca e Aldo Lo Presti, del sindacato Fials, «la sospensione dei ricoveri ordinari per carenza di medici presso a Pneumologia è l’ulteriore campanello di allarme e la Regione deve urgentemente intervenire, coordinare e supervisionare le assunzioni dei sanitari di modo che quei pochi medici che possono essere assunti possano essere distribuiti equamente nelle aziende ospedaliere, evitando la chiusura di reparti specialistici importanti. L’unica novità positiva è l'arrivo nella Direzione medica di presidio di Giuseppe Cocuzza, al quale si porgono i migliori auguri per il compito difficile che si accinge a ricoprire, poiché dovrà riprendere le redini di un presidio sempre più sofferente e abbandonato a se stesso».
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