La giornata di chiusura del “Sud Innovation Summit” punta con decisione sull’innovazione al Sud attraverso un filo conduttore che unisce banche, istituzioni, imprenditoria e mondo accademico. Finanziare, guidare, realizzare ed educare il futuro anche attraverso le testimonianze dei rappresentanti di Unicredit, Credit Agricole, Intesa Sanpaolo, Invitalia e Cdp-Venture Capital: all’interno del mondo economico si trovano proprio le prime entità ad aver velocizzato i propri processi attraverso algoritmi e intelligenza artificiale.
Per Sebastiano Sartorio, direttore area imprese Sicilia di Intesa San Paolo, «la Sicilia ha solo bisogno di essere stimolata e incoraggiata», probabilmente anche attraverso la realizzazione di una kermesse come il “Sud Innovation Summit”, fortemente voluta, nella sua Messina, dal fondatore Roberto Ruggeri. «La città sembra davvero aver iniziato a comprendere la visione che c’è dietro questo evento. Non sono due giorni fini a se stessi, ma bisogna provare a trasferire questo sapere sul territorio: sono contento e tutto questo mi lascia un buon sapore, perché questi due giorni sono la condensa di un anno di lavoro. Adesso mi prendo 15 giorni e poi inizieremo a ragionare con molti dei partner che già hanno espresso interesse a partecipare in maniera più strutturata alla terza edizione del Summit e al miglioramento dello stesso», afferma Ruggeri.
La conduzione puntuale della giornalista Barbara Carfagna guida il più grande evento dedicato all'innovazione e alla digitalizzazione del Sud Italia al confronto con il ministero degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale (presente Massimo Carnelos) e con quello delle Imprese e del Made in Italy, rappresentato da remoto dalla dirigente generale per gli incentivi alle imprese Anna Maria Fontana. Voci istituzionali di rilievo cui fa seguito il panel dell’imprenditoria con Ivo Blandina (Camera di Commercio) e Pietro Franza (Sicindustria) affiancati da Maria Rita Costanza (Confindustria Bari, Barletta, Andria e Trani) ed Emanuele Spampinato (Harmonic Innovation Group).
Gli incredibili passi avanti della tecnologia “costringono” le imprese italiane ad affrontare sfide significative e per questo è necessario puntare su formazione, competenze e cultura imprenditoriale, stimolando venture capital e creazione di startup. «Messina era sul baratro del fallimento contabile – dice il sindaco Basile – e oggi vive una situazione finanziaria che gli consente di avere una visione di sviluppo. La tecnologia può portare novità in un comparto che la città non aveva mai preso in considerazione: con il “Sud Innovation Summit” abbiamo aperto una porta che non sapevamo di poter scardinare. In questi giorni ho strappato una promessa a un gigante multimediale che ci fa ben sperare e parlato con tanti attori fondamentali della digitalizzazione».
Una giornata arricchita dai docenti universitari Daniela Baglieri, Giovanni Battista Dagnino, Luigino Filice ed Elita Schillaci provenienti dagli Atenei di Messina, Lumsa, Calabria e Catania e anche dagli “speech” su intelligenza artificiale di Paypal, Alibaba, Subito, Google Cloud e Oracle. E ancora Wind3, il dibattito sul turismo con Uber e Booking e le riflessioni sulle prospettive del settore nell’era digitale, fino all’imprenditoria femminile e al panel “Giovani, innovazione e sviluppo: un confronto per il futuro” organizzato con la Commissione politiche giovanili di Anci Sicilia (presente l’assessora Liana Cannata e il “collega” di Ragusa Simone Digrandi) che ha messo a confronto amministratori locali, associazioni giovanili, professionisti e aziende. Tra i protagonisti, anche Cateno De Luca, con il suo intervento sulle “smart cities”. L’ex sindaco di Messina ha parlato del grande progetto dell’I-Hub, il Polo dell’innovazione tecnologica ideato proprio dalla sua Amministrazione nel 2019 e portato avanti dalla Giunta Basile.
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