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Messina, non si ferma la protesta di 105 esattori autostradali: chiedono l'estensione del contratto part time

I lavoratori sono pronti a marciare verso Palermo. E i sindacati, compatti, saranno con loro. A gettare il sasso nello stagno, ieri è stata la Uil Trasporti che ha annunciato di voler chiedere all’assessorato alle Infrastrutture cosa stia accadendo al Cas, sulla vicenda degli esattori. Sono pochi e per giunta gran parte di loro, dopo tanto precariato, lavora ancora part time. E intanto i caselli restano sguarniti.

La storia lavorativa di questi preziosi tecnici che operano agli svincoli autostradali affonda le proprie radici negli scorsi decenni. La loro è stata a lungo una sacca di incertezza occupazionale con una serie lunghissima di contratti di tre mesi che hanno portato molti fino alla soglia della pensione.
Quando un anno fa si immaginava che il concorso per la stabilizzazione potesse aver risolto tutti i problemi ci si è trovati a dover far fronte, invece, ad un contratto oggettivamente “povero” e comunque senza aver risolto la carenza d’organico che rende il servizio, come hanno detto ieri alla Uil Trasporti, non del tutto efficace.

Sono 130 gli esattori che lavorano a tempo indeterminato per Autostrade Siciliane. Altri 105 (quelli assunti dopo il concorso), invece, sono anche loro a tempo indeterminato, ma con un part-time al 25%. Questo significa che entrano in servizio ad aprile e terminano a settembre lavorando per 80 ore mensili e con uno stipendio, che con tutte le indennità, supera di poco i 1000 euro ( la paga base è di 840 euro). Per gli altri mesi, quindi da ottobre a marzo, essendo a tempo indeterminato, non ricevono nemmeno il supporto della Naspi. In pratica restano senza un solo euro di stipendio per sei mesi.

«Periodo nel quale, però, il Consorzio autostrade va in affanno per la copertura dei caselli» – hanno detto in conferenza stampa Nino Di Mento, segretario generale della Uil Trasporti e gli altri sindacalisti. «Di notte alcuni caselli “minori” restano scoperti. E se per una qualunque ragione si blocca la cassa automatica deve arrivare dalla sede di Messina un tecnico per sistemare la situazione, perché nessuno è fisicamente presente».
Le interlocuzioni con il Consorzio Autostrade sono state avviate da tempo. La penultima riunione è avvenuta in prefettura l’11 settembre e lasciava immaginare che fosse possibile intanto lo scorrimento della graduatoria dell’ultimo concorso (quello dei 105) affinché anche altri lavoratori potessero essere assunti, dando così manforte a chi è nei ruoli. L’ultima pianta organica del Cas è di 750 elementi, ma oggi sono solo 250. Ma i sindacati chiedevano anche di elevare il part-time degli ultimi assunti dal 25 al 50% ma entrambe le richieste sono state disattese, almeno finora.

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