Messina

Martedì 01 Ottobre 2024

Quanta biodiversità a Messina: il viaggio virtuale negli incredibili abissi dello Stretto

Caverna cui fondali del Golfo della California riscaldata dalla corrente idrotermale Jaich Maa (fonte: Schmidt Ocean Institute)

La Biodiversità dello Stretto di Messina sarà al centro della “Settimana del pianeta Terra” che verrà celebrata dal 6 al 13 ottobre e che avrà però un seguito, con la giornata del 20, nella sede dell’Accademia peloritana dei Pericolanti, allorché è previsto un vero e proprio viaggio “virtuale” subacqueo per conoscere le meraviglie dello Stretto, la flora e la fauna che sono parte integrante di questo braccio di mare e che, con le loro peculiarità, rendono questo ambiente un ecosistema unico al mondo. Verrà passata in rassegna la vita marina, dalla flora alla fauna, con foto inedite e studi sulle correnti marine. A guidare l'esplorazione, due ricercatori, esperti di Biologia e Geologia marina. Lo Stretto, come è noto, è il punto di separazione tra due bacini (Ionio e Tirreno) contigui ma distinti fisiograficamente, aventi acque con caratteristiche fisico-chimiche ed oscillatorie diverse. Per tale ragione, correnti stazionarie e di marea, anche in funzione della particolare geomorfologia dell'intera area, determinano l'insorgenza di particolari fenomeni idrodinamici. Le condizioni idrologiche dello Stretto di Messina sono straordinarie, e del tutto peculiari e speciali sono i popolamenti che esso ospita. Infatti, l'intenso idrodinamismo e le caratteristiche chimiche delle acque dello Stretto sono in grado di condizionare gli organismi che in esso vivono e, anzi, riescono ad influenzare l'intero assetto biologico dell'ambiente determinando uno straordinario ecosistema, unico nel Mediterraneo per biocenosi ed abbondanza di specie; lo Stretto di Messina, quindi, costituisce un fondamentale serbatoio di Biodiversità. Le intense ed alterne correnti, la bassa temperatura e l'abbondanza di sali di azoto e fosforo trasportati in superficie dalle acque profonde determinano la disponibilità di una grande quantità di sostanza organica utilizzata sia dagli organismi pelagici sia, soprattutto, dai popolamenti bentonici costieri. Tutto ciò, insieme ai fenomeni associati, determina un vero e proprio riarrangiamento ecologico che nelle specie a prevalente distribuzione occidentale tende a simulare una condizione di tipo “atlantico”. Infatti, numerose specie prettamente atlantiche, come ad esempio le laminarie (grandi alghe brune), pur se presenti in qualche altra zona del mar Mediterraneo solo nello Stretto di Messina riescono a formare comunità ben strutturate , costituendo delle vere foreste sottomarine a riprova delle ottimali condizioni ambientali. Altra peculiarità dello Stretto di Messina è la presenza di una varia e numerosa fauna batipelagica (comunemente chiamata anche fauna abissale) che, trasportata in superficie dalla corrente proveniente da sud (corrente montante), può essere facilmente catturata ancora in condizioni vitali nei punti di maggiore turbolenza (vortici o scale di marea), o trovata spiaggiata lungo la riva in particolari condizioni meteo-marine. Esempi classici da menzionare sono quelli del “Chauliodus sloani” (pesce vipera), “Argyropelecus hemigymnus” (pesce accetta o ascia d'argento) e “Myctophum punctatum” (pesce diavolo). Insomma, un appuntamento da non perdere quello organizzato dal “Garden Club” di Messina e dalla Società geologica italiana-sezione Giovani Sicilia.

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