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Messina, quindici anni dopo l'alluvione di Giampilieri

Il tempo è davvero strano. Si traveste da medico, guarisce alcune ferite, altre no. Fa sembrare infiniti brevi intervalli e trasforma in un lampo tre lustri. Quindici anni, un percorso lungo di passione morte risurrezione, eppure tutto appare come se fosse cronaca di ieri. Quindici anni, da quella tragedia che ha segnato la storia recente della nostra città. Quindici anni, ma i nomi di quelle 37 vittime sono un marchio indelebile impresso nel cuore di tutti i messinesi e non verranno mai dimenticati.
Domani nella vallata di Giampilieri e a Scaletta Zanclea si ricorderà, ancora una volta, l’1 ottobre del 2009, una data che avremmo tutti voluto cancellare dal nostro diario personale e collettivo. Ma, purtroppo, c’è, è un foglio che non può essere strappato, bisogna fare i conti con il dolore che, seppure attenuato da quel falso dottore del tempo, non sparisce mai. «Giampilieri, a 15 anni dalla tragedia causata dall'alluvione del 2009, rinnoverà domani la sua memoria indelebile ricordando tutte le vittime che hanno perso la loro vita in quel grande disastro», così si legge in una nota firmata dalla Parrochia, dall’associazione “Giampilieri 2.0” e dai rappresentanti del vecchio Comitato “Salviamo Giampilieri”. Alle 8,30 suoneranno le campane della chiesa madre. Alle 18 sarà celebrata la messa presieduta dal parroco, padre Andrea Di Paola. Subito dopo ci si sposterà in via 1 Ottobre dove è situato il monumento dedicato alle vittime dell'alluvione. «In questo luogo, per noi simbolo, si procederà alla benedizione e alla chiamata dei nomi delle 37 vittime intercalate una ad una dal tocco del nostro campanone», scrivono gli abitanti di Giampilieri. Finita la commemorazione, un gruppo di artisti, nelle piazzette lungo il canale fugatore della stessa via 1 Ottobre, daranno vita a una kermesse dedicata a chi non c’è più.

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