La richiesta assemblea della FPCGIL, che si sarebbe dovuta tenere a Messina, è stata autorizzata dall'Asp di Messina nei locali dell’ospedale di Milazzo. Un atteggiamento che non è andato giù ai sindacati. «Risulta evidente», dichiarano il segretario generale della FP CGIL, Francesco Fucile (in foto), il segretario con delega alla Sanità, Antonio Trino e l’rsu Giuseppe Romeo, che l’atteggiamento quasi provocatorio dell’Asp di Messina è finalizzato ad impedire che i lavoratori si riunissero in assemblea, stante anche l’importante vertenza che li vede protagonisti da anni di battaglie. Una richiesta di assemblea trasmessa venerdì 20 settembre all’azienda, secondo quanto previsto dalle norme contrattuali vigenti, riceve un riscontro alle 17 di martedì 24 settembre e solo perché gli uffici vengono sollecitati, con una risposta che a dir poco fa rimanere attoniti. In un ambito di corrette relazioni sindacali è mai pensabile che si autorizzi un’assemblea di lavoratori in locali che distano oltre 30 km dalla sede di Via La Farina senza che ciò sia avvenuto con interlocuzioni con la richiedente organizzazione sindacale e dopo che i lavoratori si erano già organizzati per raggiungere la sede di Via La Farina il 25 settembre alle ore 9? L’intento dell’azienda è stato quello di impedire che i dipendenti si riunissero in assemblea, nonostante la disponibilità a quanto ci risulta di idonei locali nella sede di Pistunina, e per questo la FP CGIL ha dato mandato ai propri legali per ravvisare gli eventuali estremi per una denuncia dell’ASP.
Criticata la gestione amministrativa
«Quello che è ancor più grave», proseguono il segretario generale della FP CGIL, Francesco Fucile, il segretario con delega alla Sanità, Antonio Trino e l’RSU Giuseppe Romeo, «è che questo comportamento dell’azienda continua a danneggiare una platea di dipendenti che da anni subiscono le inefficienze della gestione amministrativa e che, nonostante tutto continuano a garantire servizi essenziali per i cittadini. Personale che si ritrova contrattualizzato a 22 ore settimanali nonostante ci fossero impegni precisi della precedente governance aziendale che una volta ricevuti i trasferimenti per la loro stabilizzazione da parte della Regione Sicilia sarebbero stati contrattualizzati full time. Abbiamo difeso negli ultimi anni questi lavoratori in tutti i modi arrivando a scoprire che ci era stato tenuto nascosto persino il momento in cui l’azienda ha ricevuto i trasferimenti regionali, sempre per non dare esecuzione agli accordi stabiliti.
La FP CGIL ritiene che è arrivato il momento di dire basta. Il Direttore Generale intervenga nei confronti di uffici e dirigenti inadempienti e metta fine ad una vergogna che lascerà il segno nella storia del personale dell’ASP».
La replica dell'Asp: "Mai leso il diritto dei lavoratori"
“L’Asp Messina sottolinea di non avere mai voluto mettere in atto una lesione del diritto dei lavoratori a riunirsi in assemblea a Messina spostando la sede di un incontro nell’ospedale di Milazzo come affermato dalla Fp Cgil in una nota. Purtroppo - spiega il Dg dell’Asp Giuseppe Cuccì-quando è arrivata la richiesta del sindacato l’unico posto disponibile per tenere l’assemblea, visto il numero dei partecipanti tra lavoratori e sindacalisti di circa 70 persone era l’aula di formazione del Mandalari a Messina poiché non era possibile farla in via La Farina. Tuttavia il giorno richiesto dal sindacato nell’aula di formazione del Mandalari era previsto un importante concorso, dunque abbiamo spostato l’assemblea all’ospedale di Milazzo per abbreviare i tempi e perché era l’unico posto disponibile e con adeguati spazi. Non pensavamo questo potesse creare questi problemi. A questo punto la prossima settimana siamo disponibili a chiedere la disponibilità al Mandalari di una nuova data per fare l’assemblea a Messina. Riteniamo che la Fp Cgil, abbia creato un inutile allarmismo visto che non è stato mai obiettivo dell’Asp quello di spostare l’incontro in un posto non facilmente raggiungibile, sarebbe bastata una interlocuzione diretta per chiarire la questione”. “È importante - conclude Cuccì- riconoscere e rispettare i diritti sindacali, poiché questi sono fondamentali per garantire un ambiente di lavoro equo e giusto. Le richieste dei lavoratori, specialmente in situazioni annose, meritano attenzione e dialogo costruttivo.Il rispetto e la tutela dei diritti dei lavoratori non solo migliorano le condizioni di lavoro, ma favoriscono anche una maggiore produttività e un clima aziendale positivo. È essenziale che le aziende si impegnino a instaurare un dialogo aperto con i sindacati, per affrontare le problematiche e trovare soluzioni condivise che possano portare benefici a tutte le parti coinvolte.”
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