Emergono ulteriori dettagli a Messina sulla vicenda dello scambio di droga in strada, consumato lo scorso weekend in città e sfociato in quattro arresti. Passaggio di mano in mano che è avvenuto al Villaggio Santo (e non a Boccetta), a due passi dallo svincolo autostradale. Adesso, Massimiliano Milanese, messinese di 43 anni, Angelo Ribera, nato a Siracusa 37 anni fa, e i catanesi di Acireale Gaetano Sorbello, 38 anni, e Lucio Pappalardo, 55 anni, si trovano dietro le sbarre, come stabilito dalla giudice Simona Finocchiaro nell’ordinanza di convalida degli arresti in flagranza di reato operati dalla Squadra mobile e dal Sisco (Sezioni investigative del Servizio centrale operativo) della polizia.
Riavvolgendo il nastro, è sabato scorso quando, alle 16, in via Socrate, nelle vicinanze di un bar, i poliziotti notano Milanese a bordo di una Peugeot 2008. Sta attendendo qualcuno e scende dall’auto per comunicare in videochiamata con un interlocutore fino a quel momento sconosciuto. Un quarto d’ora più tardi, giungono l’una davanti all’altra una Volkswagen T-Roc condotta da un ragazzo e con una donna seduta sul sedile lato passeggero, identificato in Ribera, e una Lancia Y con due uomini a bordo (Pappalardo alla guida e Sorbello accanto). I due veicoli provengono dalla tangenziale, usciti a Gazzi arrestano la marcia lungo la corsia in direzione mare e si fermano di fronte al bar. Ribera scende dall’auto e raggiunge Milanese. Scambiate pochissime parole, Ribera attraversa nuovamente la strada e raggiunge il passeggero della Lancia Y, ossia Sorbello, il quale gli consegna un involucro ricoperto di cellophane. Che lo stesso Ribera porge a Milanese, il quale lo nasconde sotto il sedile lato passeggero. A quel punto, intervengono gli agenti, che bloccano i due occupanti della Lancia Y circa 100 metri più avanti; Ribera viene fermato mentre è sul punto di allontanarsi, Milanese fugge con la propria vettura, imboccando la rampa di accesso in tangenziale, nonostante l’alt degli agenti in sella a più motocicli. Il 43enne compie una serie di manovre spericolate per sottrarsi alla cattura, zigzagando ad alta velocità tra le auto in transito. Ne scaturisce un inseguimento che si protrae per circa cinque minuti, fino alla Case Gialle, poi in via Comunale Santo e in via Socrate. Gli agenti riescono a fermarlo al punto di partenza, quindi. Sotto il sedile lato passeggero della Peugeot c’è il plico ricevuto poco prima da Ribera, che contiene un chilogrammo di cocaina. Nella Lancia Y, rinvenuta un’altra busta con la stessa polvere bianca, per un peso di 510 grammi.
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