Messina

Venerdì 27 Settembre 2024

Messina, droga a Camaro: 8 condanne pesanti. Per Claudio Costantino 20 anni, per la compagna Alessandra Patti 9 anni e 3 mesi

Tutte condanne. Alcune parecchio pesanti come aveva chiesto l’accusa. Ecco l’udienza preliminare celebrata con il rito abbreviato davanti al gup Salvatore Pugliese, per l’inchiesta sul giro di droga a Camaro che è nata all’indomani del duplice omicidio avvenuto nel rione agli inizi del 2022. Un’inchiesta gestita a suo tempo con la Squadra Mobile dai pm della Dda Antonella Fradà e Roberto Conte e dal collega della Procura Marco Accolla. Erano imputati in otto in questa tranche: Claudio Costantino, attualmente sotto processo anche come autore del duplice omicidio di Camaro San Luigi, e poi la compagna Alessandra Patti, quindi Francesco Amante, Francesco Ferrante, Francesco Genovese, Giuseppe Genovese, Albino Misiti e il calabrese Giuseppe Saffioti, originario di Cinquefrondi in provincia di Reggio Calabria. Sono assistiti dagli avvocati Salvatore Silvestro, Filippo Pagano, Carlo Taormina, Giuseppe Bonavita, Domenico Andrè, Tino Celi e Francesco Collia del Foro di Palmi. Ecco le pene decise dal gup: Costantino 20 anni; Amante 12 anni e 6 mesi (in “continuazione” con una precedente sentenza); Ferrante 12 anni (in “continuazione” con una precedente sentenza); Francesco Genovese 14 anni (in “continuazione” con una precedente sentenza); Giuseppe Genovese 10 anni (in “continuazione” con una precedente sentenza); Saffioti 10 anni; Patti 9 anni e 3 mesi; Mesiti 3 anni e 2 mesi (in “continuazione” con una precedente sentenza e con il riconoscimento della recidiva). Il gup Pugliese preliminarmente ha anche respinto una eccezione di incompetenza territoriale con la richiesta di trasmissione degli atti al tribunale di Reggio Calabria sollecitata a luglio dall'avvocato Pagano per Costantino, sul presupposto che il traffico di droga cristallizzato dalle indagini e dalle intercettazioni durante la latitanza di Costantino era avvenuto in Calabria, ed anche i rifornimenti dello stupefacente da parte dei componenti del gruppo di Camaro. Le indagini su questo giro di droga furono avviate a seguito del duplice omicidio di Giovanni Portogallo e Giuseppe Cannavò, avvenuto il 2 gennaio 2022 in via Eduardo Morabito, nel rione di Camaro S. Luigi. Per questo duplice omicidio Claudio Costantino, rintracciato a Rosarno dopo tre mesi di latitanza, è attualmente sotto processo, anche in questo caso siamo verso la conclusione. In quel periodo furono disposte una serie di intercettazioni telefoniche che hanno permesso di scoprire un gruppo operante nel rione di Camaro, dedito allo spaccio di cocaina, marijuana e crack. Una rete dello spaccio che, secondo gli investigatori, aveva contatti in Calabria per rifornirsi della sostanza stupefacente. E parlava anche dal carcere Claudio Costantino. Mentre era rinchiuso ad Augusta aveva a disposizione un telefonino. Chiamava la compagna Alessandra Patti e dava istruzioni, poi in alcuni casi era lei che passava il telefono agli altri del gruppo, i quali andavano a casa a ricevere istruzioni, in particolare a Francesco Genovese. È la gip Pastore che descrisse tutto nella sua ordinanza di custodia cautelare: le conversazioni intercettate dimostrano come Costantino - scrisse all’epoca -, nonostante fosse stato tratto in arresto per duplice omicidio dopo diversi mesi di latitanza trascorsi nel territorio calabrese e si trovasse detenuto presso l’istituto penitenziario di Augusta (Siracusa), abbia mantenuto contatti all’esterno avendo in uso un’apparecchiatura telefonica mobile con una scheda sim del gestore Lyca Mobile, con cui riusciva a comunicare con la Patti. E la giudice citò conversazioni che considerava emblematiche del contesto: quella del 7 maggio da cui risultava che l’indagato contattava la Patti mentre la donna si trovava in compagnia anche di Giuseppe Genovese.

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