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Il "sogno" di Lucia è poter fare la chemio non lontano da casa: costretta a viaggiare da Milazzo a Taormina

Il sogno di Lucia (nome di fantasia per tutelare la privacy di chi ha già una forte sofferenza): poter fare una seduta di chemioterapia prima che il “male bastardo" (come lei lo definisce) possa avere la meglio, all’ospedale di Barcellona. Evitando così quel continuo pellegrinaggio a Taormina, tra code in autostrada e intoppi vari che rendono ancora più grave quella che è già di per sè una terapia pesante e fastidiosa.
Il suo è un sogno, ma anche l’appello accorato che a nome di tante pazienti (“amiche di malattia” le chiama sorridendo) conosciute nell’ospedale della cittadina jonica e provenienti da questo angolo di provincia tirrenica che vorrebbero avere la possibilità di fare la terapia vicino casa. Anche perché si è convinti che la soluzione ci sia e si chiama Barcellona. Oggi però al Cutroni Zodda nonostante la presenza di una unità operativa semplice di oncologia viene svolta solo attività ambulatoriale rivolta esclusivamente alla somministrazione di terapia orale. La ragione? Pare occorrano altre strutture per poter procedere in sicurezza la seduta di chemioterapia per infusione (attraverso la flebo ndr).
Ma in casi come questi, riteniamo, dovrebbero prevalere altri aspetti, altri sentimenti. E, si badi bene, non si tratta di richieste impossibili.
Dall’Asp arriva un segnale di speranza e addirittura il manager Giuseppe Cuccì si sbilancia, assicurando che “entro l’anno, ma penso anche prima – afferma – riusciremo a dare risposta a queste legittime istanze dei pazienti oncologici. Dal punto di vista operativo posso dire che si è provveduto all’arredamento dei locali interessati, sono in consegna anche le speciali poltrone per i pazienti e stiamo acquistando una “camera bianca” da destinare a Barcellona. Inoltre gli uffici hanno proceduto all’estensione del contratto con le ditte per trasportare i farmaci che occorrono per la chemio al Cutroni Zodda e, attraverso la dotazione organica interna, abbiamo individuato un farmacista. I medici li abbiamo e quindi credo che ci siano tutte le condizioni per mantenere quello che per me è stato un impegno prioritario assunto al momento del mio insediamento all’azienda sanitaria di Messina».
Parole confortanti quelli del dottor Cuccì che si auspica non vengano frenate dalla solita burocrazia.

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