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Crisi idrica a Messina, polemica Musolino-Basile. Il sindaco: "Nell'estate 2024 la portata d'acqua più bassa di sempre a causa della siccità"

La senatrice: «Ci vuole una commissione d’inchiesta sull’Amam». Il sindaco: «La Regione scarica le proprie colpe sui Comuni»

«La nota del Dipartimento regionale dell'acqua e dei rifiuti, con la quale è stata fornita una risposta ufficiale alla richiesta del sindaco Basile di riduzione della portata idrica del sistema Bufardo Torrerossa per uso irriguo per aumentare quella da uso idropotabile, è la più chiara ed evidente dimostrazione del sistema fallimentare con il quale l'Amministrazione di Messina si è approcciata finora ai problemi della città». Comincia così l’ennesimo affondo della senatrice di Italia Viva Dafne Musolino nei confronti della Giunta comunale.
«Ci sono tre dati che emergono dalla lettura della nota che lasciano davvero sconcertati. Il primo è che l’Amam ha dichiarato che a giugno 2024 il Comune di Messina riceveva dalle sue fonti di approvvigionamento idrico 1.010,33 litri/secondo di acqua a fini potabili. Il secondo è che a luglio 2024 l’Amam ha dichiarato di non subire scostamenti (cioè riduzioni) rispetto alle quantità di acqua ricevuta dalle fonti di approvvigionamenti. Il terzo è che, secondo il Piano d’ambito dell’Ati idrico, il fabbisogno del Comune di Messina si attesta a 980 litri/secondo per una media annuale. Il significato concreto di questi dati, forniti dalla stessa Amam, può essere così sintetizzato: il Comune di Messina riceve più acqua di quella di cui avrebbe bisogno secondo il Piano d’ambito e, in ogni caso, non subisce riduzioni o scostamenti tra le quantità effettivamente ricevute dalle fonti di approvvigionamento e quelle ritenute necessarie. Questo vale almeno fino al mese di luglio 2024, cioè quando a Messina era già in atto una drastica riduzione della distribuzione idrica, con intere zone lasciate a secco per giorni e altre che ricevevano un filo d’acqua per poche ore... Fatti i necessari approfondimenti, quindi, il Dipartimento regionale non ha potuto che rigettare la richiesta del Comune di Messina di riduzione della portata idrica del sistema Bufardo-Torrerossa destinata a fini irrigui per la semplice ragione che, dall'attività istruttoria svolta e dai dati forniti dalla stessa Amam, é stato accertato che a giugno 2024 Messina riceveva 1.010,33 litri/secondo e il suo fabbisogno medio annuale è di 980 litri/secondo. Questi sono i dati ufficiali riportati dallo stesso Dipartimento regionale, con buona pace di qualsiasi tentativo di ridimensionamento della gravità della situazione che emerge dall’indagine svolta dal Dipartimento regionale. Di fronte alle conclusioni del Dipartimento, restano sul campo le nostre domande che anzi assumono ancora più forza. È ora che il sindaco risponda seriamente: dove va a finire l'acqua di Messina? Adesso abbiamo la consapevolezza che a Messina l'acqua c'è e la crisi non dipende dalla riduzione delle risorse, né da presunte manovre del governo regionale che vorrebbe danneggiare Messina a causa del suo colore politico, ma da una gestione oscura e improvvisata di queste risorse. Per questa ragione chiediamo che si faccia chiarezza, che si istituisca una Commissione di inchiesta e che i vertici Amam ammettano la loro incapacità e rassegnino le dimissioni e il sindaco chieda scusa ai cittadini di Messina».

La replica di Basile Immediata la risposta del sindaco alla Regione e alla senatrice: «Abbiamo atteso oltre 2 mesi con il rispetto istituzionale che ci contraddistingue nei confronti innanzitutto della prefetta di Messina che si è fatta garante dell'incontro e dopo anche della cabina di regia che dovrebbe tutelare i Comuni, amministratori e cittadini che si stanno trovando a dover fronteggiare la crisi idrica. Abbiamo atteso confidando nel buon senso di chi è chiamato a dare risposte ai sindaci che sono stati lasciati soli ad affrontare, come abbiamo denunciato dal principio, una situazione emergenziale seguendo iter ordinari. Non possiamo oggi, alla luce del riscontro da parte del Dipartimento regionale dell’acqua e dei rifiuti alla nostra istanza, non rappresentare non solo il nostro dissenso ma lo sdegno per una risposta che appare una chiara presa di posizione politica contro il Comune di Messina, e aggiungiamo, ancora una volta. Politicamente irresponsabile da parte della cabina di regia scaricare tutto sul Dipartimento che a sua volta scarica tutto sui Comuni. Come si può sostenere che, in questa situazione, la cabina di regia non possa intervenire per sospendere e/o modificare i prelievi delle società Bufardo e Torrerossa, ma che debba essere gestita esclusivamente dal sindaco o dal prefetto, nei cui territori si trovano i pozzi, in quanto uniche Autorità titolari di poteri “extra ordinem”? Trasformiamo quindi una questione di carattere emergenziale regionale, quale la crisi idrica, in una sorta di regolamento di conti tra Comuni? Fa sorridere quasi che il Dipartimento ricordi che l’ordinanza di protezione civile n. 1084 del 19 maggio 2024, non contempli idonee deroghe al quadro normativo di riferimento.... E se ci fossero state? Dovrebbe dirci il presidente Schifani quali deroghe ha adottato ad oggi. Lo diciamo noi zero. E sempre Schifani invece proprio in forza di quella ordinanza avrebbe potuto e dovuto procedere a nominare tutti i sindaci della Sicilia soggetti attuatori, ma non l'ha fatto. Oggi invece pur di colpire politicamente il Comune di Messina si arriva addirittura a interpretare numeri e norme e giocare allo scaricabarile sulla pelle dei cittadini. Confondere gli approvvigionamenti attuali dai pozzi e sorgenti con il fabbisogno ai rubinetti della cittadinanza di Messina significa non comprendere che le reti perdono oltre il 50%; si può credere che i vertici del Dipartimento ignorino questo particolare? Messina, se pur con grande fatica, sta cercando di fronteggiare questa crisi. Lo stiamo facendo da soli, con le nostre forze, assumendoci anche responsabilità importanti come decidere di autorizzare nuovi pozzi senza aspettare i tempi assurdi di questa burocrazia. Se dovremo andare avanti da soli, lo faremo, ma non permetteremo a nessuno, nemmeno al Dipartimento regionale, alla cabina di regia o al governo Schifani, di nascondersi dietro il “non è nostra competenza”. Non lo accetteremo. Che sia chiaro a tutti. In ultimo, rispetto all'ennesimo patetico attacco della senatrice Musolino, che, dopo aver dovuto accantonare la questione del bypass di Taormina di fronte all'evidenza dei fatti, cerca ora un nuovo appiglio in questa vicenda, la invito nuovamente al confronto. Un confronto sui fatti, non su teorie fantasiose o reinterpretazioni».

Basile continua ancora: “Oggi pur di colpire politicamente il comune di Messina si arriva addirittura a interpretare numeri e norme - dice il sindaco -. Ricordo che quest’estate Messina ha potuto contare su pozzi e sorgenti per circa 1010 litri/secondo contro i 1300 litri/secondo dell’estate del 2023; un decremento certificato e dimostrabile in ogni sede. Quando la Regione Siciliana confonde, per incoscienza o ignoranza, il fabbisogno al consumo medio per avere l’H24 al rubinetto (980 litri al secondo), con la disponibilità di pozzi e sorgenti, non tiene conto delle perdite delle reti che a Messina, come in tutta la Sicilia, superano il 50%. Nell'estate del 2024, a Messina si è registrata una portata di mille litri al secondo, la più bassa mai rilevata a causa della siccità. Considerando le perdite della rete, ciò si traduce in un'erogazione effettiva di poco più di 400 litri al secondo, ben al di sotto dei 980 necessari per garantire un servizio h24”.

 

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