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Messina, l’incidente che costò la vita ad Antonino Tomasello: il processo d’appello subisce uno “stop”

L’operaio di MessinAmbiente alla guida di una spazzatrice precipitata nel torrente Pace nel 2014. Uno dei giudici si è astenuto. È scontro sulla nuova perizia

Subisce uno stop il nuovo processo d’appello dopo il rinvio della Cassazione per la vicenda della morte di Antonino Tomasello, l’operaio di Messinambiente che perse la vita nel luglio del 2014 in un incidente con la spazzatrice a Pace.
Ieri infatti uno dei giudici che componeva il collegio si è astenuto perché in precedenza aveva trattato la stessa vicenda, quindi dopo un’accesa discussione tra le parti, che tra l’altro era già iniziata, sull’opportunità o meno di effettuare una nuova perizia, gli atti sono stati trasmessi al presidente della corte d’appello per una nuova designazione, con una nuova data d’udienza per il prossimo 9 ottobre.
Nel giugno del 2023 la quarta sezione della Corte di Cassazione aveva accolto il ricorso presentato dalla Procura generale e dall’avvocata Maria Emanuele, che rappresenta la moglie e i figli di Tomasello, parte civile nel processo. La Cassazione aveva annullato con rinvio davanti ad un’altra sezione della Corte d’appello per un nuovo giudizio, la sentenza emessa dalla Corte d’appello di Messina che disponeva l’assoluzione nei confronti di ex amministratori della società e responsabili della sicurezza.
Nelle motivazioni della sentenza d’appello, la giudice Maria Teresa Arena scrisse tra l’altro di troppi interrogativi sulla dinamica dell’incidente rimasti irrisolti, e di un contrasto netto tra le varie perizie tecniche che si sono succedute nel corso dei dibattimenti.
Adesso una nuova perizia è stata richiesta dal sostituto procuratore generale Giuseppe Costa, e sulla stessa linea ci sono i difensori, gli avvocati Carmelo Scillia, Giuseppe Carrabba, Pietro Venuti, Gianluca Currò e Alberto Gullino, mentre si sono opposti i legali di parte civile, gli avvocati Antonio Giacobello, Oleg Traclò e Maria Emanuele.
Nel 2021, il processo d’appello si era concluso con sette assoluzioni. La Corte d’appello aveva riformato la sentenza del giudice monocratico che decise invece sette condanne a 8 mesi per omicidio colposo.
Il povero Tomasello perse la vita mentre era alla guida di una spazzatrice finita nel greto asciutto del torrente Pace. Nei motivi d’appello, l’avvocata Maria Emanuele aveva puntato l’attenzione sulla sicurezza. Secondo la legale, tra le cause dell’incidente ci fu «un non adeguato e corretto utilizzo della macchina spazzatrice, dovuto ad una carente informazione e formazione del dipendente». (n.a.)

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