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Taormina, Polizia locale: torna il Corpo ma è solo un atto di facciata

L’esecutivo afferma di aver fatto un passo indietro ma...Tante limitazioni e meno compiti a Lo Presti

Formalizzata con una delibera di Giunta la marcia indietro dell’Amministrazione comunale di Taormina sulla soppressione del Corpo di Polizia locale.
Dopo averlo annunciato ai sindacati la settimana scorsa, l’esecutivo De Luca ha approvato il provvedimento in materia di revisione dell’assetto organizzativo e approvazione di una nuova macrostruttura, con la modifica dell’organigramma e del funzionigramma allegati al Regolamento degli uffici e dei servizi dell’ente e la revoca della delibera adottata lo scorso 19 luglio, il primo atto che ha portato alle polemiche contro l’Amministrazione per aver cancellato il Corpo di Polizia locale taorminese.

L’ultima delibera, proposta dal vicesindaco Antonio Lo Monaco e dal segretario generale Giuseppe Bartorilla, articola la macchina amministrativa in tre Aree e 16 Servizi oltre al Corpo di Polizia locale, e oltre a motivazioni di carattere economico legate ai risparmi di spesa sostiene come il provvedimento precedente presenti «un vulnus con l’inserimento del Servizio di Polizia locale all’interno dell’Area Amministrativa» e dunque deve essere annullato con il ripristino del Corpo e del relativo comandante. Un Corpo la cui operatività appare però limitata, visto che il funzionigramma stabilisce che «gli atti amministrativi aventi rilevanza esterna (determine di impegno spesa, provvedimenti di liquidazione, determine di affidamento acquisizione beni e servizi) sono di competenza del responsabile dell’Area Amministrativa-Affari Generali Servizi sociali e demografici-Polizia Locale» (che mantiene quindi la denominazione precedente) e dunque non del comandante, come avveniva fino alla “rivoluzione” di metà luglio.
La delibera specifica che il Corpo di Polizia locale viene posto tra i Servizi, pertanto tra le strutture di secondo livello, «in posizione di autonomia e diretta dipendenza funzionale dal sindaco o dall’assessore delegato, esclusa ogni interposizione di altro funzionario tra il responsabile di Polizia locale e il sindaco, organo titolare delle funzioni di Polizia locale che competono al Comune».
Un dietrofront a metà, dunque, visto che il comandante della Polizia locale non risulta più collocato a livello apicale dell’ente, come previsto dalla Legge quadro siciliana della Polizia municipale, così come gli altri funzionari posti a capo delle Aree.

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