Un’urna funeraria abbandonata fra i tavolini di un bar. Non è un giallo di Andrea Camilleri, ma una vicenda realmente accaduta a Tindari nei giorni scorsi e su cui stanno cercando di far luce gli uomini del commissariato della Polizia di Stato di Patti, coadiuvati dai colleghi della Polizia Scientifica.
Una storia ancora avvolta nel mistero e dai contorni poco chiari quella vissuta da un barista, che ha riferito di aver ritrovato uno «strano vaso di bronzo dalla forma circolare» all’interno di una busta adagiata per terra, proprio accanto ai tavoli collocati nello spazio esterno del locale che si affaccia sulla piazza del santuario.
Ad abbandonarla, forse per una dimenticanza, sarebbero stati dei clienti stranieri che avevano appena consumato la colazione: due uomini e una donna, con due minori al seguito.
La conferma sarebbe arrivata grazie alla visione dei filmati estrapolati dalle videocamere di sorveglianza installate all’esterno del bar. A fornire ulteriori elementi è stata la busta contenente l’urna, su cui è indicato il nome dell’agenzia di pompe funebri e la provenienza: Neuchatel, nella Svizzera francese.
Sul sigillo dell’urna, inoltre, è ben visibile un codice che potrebbe consentire agli investigatori di risalire all’identità del defunto. Rimane, tuttavia, l’interrogativo più stringente: cosa ne è stato delle ceneri? L’urna sarebbe risultata vuota, mentre su di essa, ben visibili, sarebbero state rilevate alcune impronte sporche di cenere.
Patti, un’urna funeraria lasciata al bar: che fine hanno fatto le ceneri?
In una busta e all’interno del contenitore solo poche tracce. Alcuni indizi portano in Svizzera
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