Il “timing” procede veloce e, come era facilmente prevedibile, questo scorcio di autunno, tra fine settembre e metà novembre, sarà decisivo per l’evolversi della vicenda relativa alla più grande infrastruttura mai realizzata in Italia, quella che interessa proprio il nostro territorio e dalla quale, volenti o nolenti, non si può prescindere. Nella presentazione delle integrazioni al ministero dell’Ambiente, nell’ambito delle procedure di Valutazione d’impatto ambientale, la “Stretto di Messina” ha anche aggiornato il cronoprogramma. Si parte dal termine di pubblicazione, il prossimo 12 ottobre, data di scadenza dei 30 giorni previsti dal momento della consegna delle integrazioni alle 239 osservazioni richieste dalla Commissione Via-Vas del Mase. L’esame della corposa documentazione trasmessa al Ministero dovrebbe svolgersi in tempi rapidi, con l’obiettivo di arrivare al parere definitivo l’11 novembre, giorno in cui dovrebbe chiudersi anche l’iter della Conferenza dei servizi. Il 30 novembre la struttura di missione del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti dovrebbe preparare l'istruttoria per la riunione del Cipess, il Comitato interministeriale chiamato ad approvare il progetto definitivo e ad avviare la fase esecutiva. Dalle tabelle pubblicate dal Mase si evincono altri “step” importanti, come quello del 20 dicembre 2024, data ufficiale di inizio lavori, relativi ovviamente soltanto alle attività anticipate. E poi si entra nel 2025: il 14 maggio è stata indicata come data di inizio delle demolizioni mentre il 17 agosto dovrebbe essere inaugurato il cantiere operativo di Ganzirri. Quali sono le “prestazioni anticipate”? Si tratta di tutte quelle «attività da eseguirsi in campo che possono essere avviate immediatamente a valle della determinazione conclusiva del Cipess approvata con voto favorevole, senza richiedere l’approvazione del progetto esecutivo». E, dunque, «le procedure di occupazione temporanea preordinata all’esproprio, l’acquisizione di aree e fabbricati tramite accordi bonari; la bonifica di eventuali ordigni esplosivi; le indagini archeologiche; le demolizioni; la risoluzione delle interferenze; l’allestimento dei cantieri operativi e dei campi base (recinzione, preparazione delle aree, allacci idrici ed elettrici, realizzazione della pavimentazione di cantiere, installazione di aree industriali); le indagini geotecniche-geognostiche e i rilievi topografici; le indagini ambientali; le procedure espropriative; le opere di compensazione ambientale». Viene precisato che «nell’esecuzione delle suddette prestazioni anticipate si terrà conto delle concomitanti attività di monitoraggio ante-operam, al fine di non inficiarne i risultati».