È una situazione inaccettabile quella delle serre della Fondazione Lucifero. Che oltre a non esistere più sono diventate luogo ideale per smaltire rifiuti di ogni genere. Intollerabile per un’area di particolare pregio quale è quella di Capo Milazzo. Abbiamo fatto proprio ieri un sopralluogo e la situazione che riportiamo anche nella foto a corredo di questo servizio è eloquente. Spettacolo indecoroso, abbandono assoluto a parte un pozzo che a quanto pare è funzionante e serve alla Fondazione per assicurare l’acqua nel periodo estivo alle strutture ricettive della zona, attraverso una tubazione che nel tempo è stata assicurata. Una soluzione per evitare l’emergenza idrica. Ma crediamo che l’ampia area che accoglie le serre meriti ben altro. E la domanda è sempre la stessa, anche se la risposta parimenti non arriva mai. Cosa si vuole fare di esse? Lasciarle nel degrado più assoluto, simbolo di incuria e abbandono, oppure tentarne la valorizzazione attraverso un bando che consenta ai privati interessati, sempre che ce ne siano, di riqualificare quell’area? L’ipotesi è corretta anche se c’è da prevedere tempi tutt’altro che brevi visto che necessariamente occorrerà procedere ad un bando pubblico per l’assegnazione delle aree e in atto il bando non solo non risulta predisposto ma neppure immaginato. Un dato è certo. Le serre non possono continuare a rimanere nello stato in cui versano dopo il disimpegno dell’area (ormai da oltre un decennio) da parte della società Agricoltecnica che, come ribadito in più occasioni dai propri rappresentanti, fu costretta a lasciare per l’esorbitante richiesta di canone. E a confermarlo è anche l’associazione “Nuova Milazzo”. “Le serre della Fondazione – si afferma in una nota – rappresentano un capitolo significativo nella storia agricola e sociale della zona. Realizzate col fine di produrre fiori e ortaggi, erano parte integrante delle attività formative e assistenziali della Fondazione, offrendo opportunità di lavoro e formazione ai giovani ospiti della struttura.