Una assoluzione e due rinvii a giudizio. Così ha deciso il gup, Giuseppe Caristia, con due distinti provvedimenti, per la tragica morte del geometra Nino Cilona, 42 anni, di Barcellona, avvenuta a seguito delle gravi ferite riportate nell'infortunio sul lavoro del 4 marzo 2023 nell’area del “Centro Mercantile Sicilia S.p.A” di Milazzo mentre effettuava una perizia sul tetto di un capannone. Ad essere assolto dai reati contestati di cooperazione in omicidio colposo aggravato e altri reati per violazione di misure di sicurezza sul luogo di lavoro, al termine del processo con il rito abbreviato, è stato l'imprenditore Domenico Grillo, 58 anni, originario di Torregrotta e residente a Milazzo, quale amministratore unico della società Cdo Solution Srl, che deteneva in sub affitto il Capannone B4 del Centro Mercantile. L'assoluzione è stata decisa con la formula più ampia, “perché il fatto non sussiste”, come aveva richiesto il suo difensore avv. Alessandro Mirabile.
Così come riportato nelle motivazioni della sentenza emessa dal gup Caristia, è stato escluso, come da consulenza tecnica disposta dal pm Luca Gorgone ed effettuata durante le indagini preliminari dall'ing. Roberto Della Rovere, che l'imprenditore Domenico Grillo avesse acquisito la qualità di committente del geometra Cilona. Tra l'altro è emerso che Grillo era assente sui luoghi al momento del fatto. Infatti, come scritto nella perizia del consulente del pm, «il compendio investigativo, per vero, denota inequivocabilmente la prova positiva dell'innocenza dell'imputato e, al contempo, appare in grado di resistere ad un approfondimento nel corso del contraddittorio dibattimentale, non essendo suscettibile di implementazioni ulteriori attraverso l'acquisizione di nuovi elementi, ovvero mediante possibili valutazioni diverse o alternative. Gli elementi acquisiti – conclude – non consentono di formulare una ragionevole previsione di condanna. Si deve quindi dichiarare il non luogo a procedere».
Diversa invece è stata la valutazione del giudice per le altre due persone indagate per le quali con separato provvedimento, ha disposto il rinvio a giudizio per l'udienza del 20 novembre davanti al Tribunale in composizione monocratica nella persona della giudice Mariacristina Polimeni.
In udienza dovrà comparire l'avvocata Concezione Monica D'Amico, 52 anni di Messina, difesa dall’avvocato Alberto Santoro. Infatti, con la perizia del consulente del pm, alla professionista è stato riconosciuto, anche per i messaggi che avrebbe scambiato con il geometra Nino Cilona, di aver assunto – forse anche inconsapevolmente – le funzioni di datore di lavoro. Il riferimento del consulente del pm, è quello ai messaggi che l’avvocata avrebbe più volte scambiato con il tecnico, da ultimo, il 2 marzo 2023, quando la D’Amico intimerebbe al Cilona di “trovare una soluzione per procedere alla perizia”. Inoltre l’avvocata è indicata quale datore di lavoro di fatto di un terzo indagato, anche lui rinviato a giudizio: si tratta di Francesco Sergi, 37 anni, di Villafranca Tirrena, titolare della ditta individuale Sergi Impianti, che avrebbe fornito e manovrato la piattaforma di lavoro ad elevazione utilizzata da Cilona per l’ispezione del tetto dalla quale, poi, l’uomo è precipitato. Francesco Sergi è difeso dall’avvocato Salvatore Silvestro. I familiari della vittima, da parte loro, si sono costituiti parte civile con l'avvocato Nino Aloisio.
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