Il Comune si appresta a versare altri soldi all’impresa che avrebbe dovuto realizzare la piscina. Anche se l’opera non è stata completata, continua quindi a pesare sulle casse dell’ente locale.
L’appalto era stato affidato, nel 1997, alla ditta “Pappalardo Antonino”. Il cantiere, tra la contrada Silemi, il torrente San Filippo e il mare, venne bloccato dalla Regione siciliana, che prima lo aveva finanziato proprio per la vicinanza al corso d’acqua e allo Ionio. Erano già stati realizzati la vasca, il muro circostante e la struttura dei locali annessi (tra cui gli spogliatoi).
Il Comune venne citato in giudizio nel 2005 e, otto anni dopo, ritenuto colpevole della risoluzione del contratto e condannato a pagare 15.958 euro per lavori eseguiti e non contabilizzati; 95.729 euro per spese generali, mancati utili, rimborso Enel e interessi e 13.326 euro per le spese di giudizio, oltre a quelle per il consulente tecnico d’ufficio e il rimborso dei premi corrisposti per la polizza fideiussoria. Dopo di che, in appello, le sue ragioni sono state parzialmente accolte e la somma rideterminata. L’ente ha comunque ritenuto di ricorrere pure in Cassazione. Lo scorso maggio, però, ha perso, ed è stato condannato a risarcire ulteriori spese, per un ammontare complessivo di 106.474 euro. Il debito fuori bilancio è stato in seguito riconosciuto dal Consiglio, e gli uffici hanno adesso impegnato i soldi. Oltre ai costi sostenuti rimane l’amarezza nel vedere un’opera che difficilmente potrà essere completata.
Letojanni, la piscina mai finita... continua a costare
Erano già stati realizzati la vasca, il muro circostante e la struttura dei locali annessi (tra cui gli spogliatoi).
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