Una imbarazzante partenza flop. Non si può definire in altro modo l’avvio del nuovo servizio di trasporto degli alunni disabili gestito – come peggio non si poteva – dalla Città metropolitana. Una figuraccia agli occhi di Messina e dell’intera provincia soprattutto, visto che oltre i confini del territorio comunale – come già ampiamente previsto – i pulmini ieri non si sono visti neppure col binocolo. Uno schiaffo in faccia ai ragazzi e alle ragazze alle prese già con una vita difficile, resa ancora più complicata dalla burocrazia e dai ritardi. E a poco o nulla serve rimarcare che quest’anno la prima gara d’appalto – poi andata deserta – sia stata bandita prima rispetto all’anno precedente. Visto l’andazzo di ieri, allora, sarebbe stato più giusto pensarci i primi di luglio, ad esempio. Ma tant’è.
La cartina di tornasole del disastro confezionato dai vertici di Palazzo dei leoni, che hanno provato a salvare capre e cavoli, assicurando il semaforo verde al servizio per il 17 settembre appunto, salvo poi offrire un servizio che definire ai minimi termini è già tanto, è rappresentata dai numeri messi nero su bianco dalla cooperativa sociale Genesi. La stessa che si è aggiudicata – una manciata di ore prima dell’inizio annunciato – un appalto già finito nell’occhio del ciclone dei sindacati. Ieri mattina, gli appena 5 (leggasi “cinque”) pulmini messi in campo hanno compiuto altrettanti percorsi, e solo lungo il territorio del comune di Messina. Gli autisti, assoldati in zona Cesarini, hanno accompagnato studentesse e studenti in pochissimi Istituti superiori: al “Cuppari”, “Quasimodo”, “Antonello” e “Basile”. Ma, soprattutto, hanno ospitato a bordo una ventina di ragazzi e ragazze affetti da disabilità su una platea complessiva di 276 in tutta la provincia! Stime esemplificative di un clamoroso fallimento, di una toppa rivelatasi peggiore del buco.
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