"Vogliamo ringraziare il medico che si è fermato in autostrada e ha prestato i primi soccorsi a nostro fratello. Non sappiamo chi sia, ma a lui va tutta la nostra riconoscenza". Lo afferma la famiglia di Alessandro Bisazza, l'uomo che ha perso la vita nel tragitto della A18, nella notte del 14 settembre scorso. Il 53enne, che viaggiava insieme alla compagna Marzia, improvvisamente è stato colto da un malore, perdendo così il controllo della macchina, che è andata a schiantarsi nella corsia opposta. "A prestare i primi soccorsi ad Alessandro è stato un medico, che si è subito fermato, rischiando anche la propria vita, trattandosi di un percorso autostradale - riferisce Massimo Bisazza, fratello della vittima -. Sia Marzia che la nostra famiglia vuole quindi ringraziarlo per questo grande gesto di umanità, perché nulla è mai scontato. Non lo conosciamo, ma gli saremo per sempre grati".
Alessandro, insieme alla compagna (rimasta per fortuna solamente ferita a seguito dell'incidente), stava rientrando a Mascalucia dopo aver festeggiato il diciottesimo compleanno del nipote. Da poco aveva salutato la sua famiglia, con il sorriso, suo tratto distintivo. Ad attenderlo dietro l'angolo però un destino crudele che non gli ha lasciato scampo. Uno shock per la compagna che ha vissuto accanto a lui quei terribili istanti. "Alessandro mi ha salvata. Ancora una volta, il suo amore mi ha salvata", ha detto la donna ieri durante il funerale, con la voce rotta dal dolore.
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