La comunità rogazionista messinese è in festa per padre Pietro Ruggeri, 30enne di Saponara, ordinato sacerdote nella basilica di Sant’Antonio per imposizione delle mani del vescovo di Patti, Guglielmo Giombanco.
Una vocazione nata nella chiesa parrocchiale della frazione di San Pietro la sua quando ancora bambino, entrando in chiesa con mamma Antonella restava affascinato dal carisma di don Francesco Ruggeri, storico parroco della comunità, scomparso nel maggio scorso: “Dicevo a tutti di voler essere come lui”, racconta. All’età di 12 anni, il catechista Giuseppe Luca - poi divenuto suo padrino di cresima - gli propose di partecipare a un campo scuola dei rogazionisti a Palermo; qualcosa dentro di lui stava già germogliando e al rientro decise di accogliere la proposta del religioso Santi Scibilia - allora animatore vocazionale - di entrare in seminario minore per una breve esperienza di tre mesi. Il ragazzino accettò subito senza consultarsi con i genitori e vi rimase per tutto il tempo delle medie e delle superiori, frequentate all’Ignatianum e al liceo artistico dello Spirito Santo. Da lì in poi Pietro comprese che “quella strada”, lo avrebbe portato dritto sino al sacerdozio, nella famiglia religiosa voluta da Sant’Annibale Maria di Francia. Si trasferisce alla Pontificia università teologica dell’Italia meridionale - sezione di Napoli - per iniziare gli studi teologici, completati poi al San Tommaso a Messina. Il 2017 a Roma, è per lui l’anno di inizio del noviziato: l’8 settembre 2018 emette a Messina la prima professione religiosa; subito dopo ritorna nella Capitale per completare gli studi teologici, e successivamente per la specializzazione in pastorale dell’educazione e della comunicazione alla Pontificia università lateranense.
Un giovane pacato e riflessivo, pronto ad aiutare gli altri, legatissimo alla famiglia (papà Pietro, mamma Antonella e i fratelli Elvira Veronica, Roberto, Samantha e Alessandro) che lo ha sempre sostenuto e incoraggiato; toccante la cerimonia sabato scorso a Sant’Antonio dove Pietro, circondato dall’affetto dei genitori e dei fratelli, dei confratelli rogazionisti con il superiore provinciale padre Antonio Leuci e la comunità di Saponara con il sindaco Giuseppe Merlino, ha pronunciato il suo “eccomi” sicuro di “poter rispondere all’amore ricevuto dal Signore”. “Vorrei dedicarmi all’ascolto dei giovani - per aiutarli a riassaporare la gioia dello stupore e l’incanto della bellezza - e degli anziani, che spesso vivono il disagio della solitudine; per tutti i bambini che soffrono ci sarà quotidianamente l’offerta della mia preghiera e la speranza di regalare, dove possibile, sorrisi e carezze”, ha detto il neo sacerdote. Ieri padre Pietro ha celebrato la prima messa nella chiesa parrocchiale di San Pietro Apostolo a Saponara; con lui il parroco Gianandrea Rizzo e il confratello rogazionista Santi Scibilia, che ha prununciato l’omelia.
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