Caso Sangiuliano. Parla Fabio Longo, l'ex consulente messinese del Ministro: "Accusati di aver dato l'allarme su Boccia? E' un merito"
Lo ha chiamato in causa direttamente, con un post, Maria Rosaria Boccia. E ha fatto sapere di avere bloccato il suo contatto su WhatsApp. Lui è Fabio Longo, messinese, già consulente dell'ormai ex ministro alla Cultura. Anni di lavoro in tv e “dietro le quinte” della politica italiana, da Palermo a Roma. E mentre nella Capitale non accenna a placarsi l'onda lunga della “sexy-social-story” che ha scosso il Governo, lui, esperto di comunicazione e media, cresciuto sotto l'ala di Carlo Freccero, autore di testi prima per la Rai e, di recente, per il gruppo Mediaset, è decaduto dall'incarico che ricopriva nell'entourage di Sangiuliano ed è tornato a Messina. La vicenda tra l'ex ministro Sangiuliano e Maria Rosaria Boccia le è deflagrata accanto, cosa ha percepito di questa bomba? "Ho condiviso quello che ho percepito con i miei colleghi e non voglio aggiungere altro". In questo momento, ad esempio, c'è un bailamme tra la Boccia e il mondo del giornalismo. Come finirà la vicenda? "Non so prevederlo, ma spero che questo capitolo si chiuda presto e che, in ambito politico, si torni a parlare di progetti, iniziative, programmi". Ma quello che è accaduto non può essere cancellato ed è stata una brutta pagina della politica... "Non è stata una bella pagina". Ha idea di quando sia cominciato tutto? "No, non saprei dirlo, ho conosciuto Maria Rosaria Boccia a Taormina, a giugno, in occasione di uno degli eventi del Taobuk. Accompagnava il Ministro, che ci aveva detto che avrebbe voluto coinvolgerla in altre iniziative". Allora avevano già una relazione? "A mio avviso no". Secondo alcune testate nazionali è stato proprio lo staff dell'ex Ministro ad accendere la miccia sulla nomina di Maria Rosaria Boccia. "Non credo sia stato per noi, ma se è così è di certo un merito". E adesso cosa farà? Il nuovo ministro Giuli ha azzerato lo staff precedente... "Il mio incarico era già finito, ero decaduto. Comunque non sarei tornato a ricoprire quel ruolo, io sono un tecnico che lavora, in questo momento spero solo che ci siano presto le condizioni per affrontare con serenità nuove sfide professionali che mi aspettano...".