Un messinese su cinque è abbonato all’Atm. Un dato che solo un paio di anni fa sarebbe sembrato impossibile da raggiungere in una città che ha sempre preferito l’auto al mezzo pubblico. Invece soprattutto grazie alla spinta dovuta al basso costo, alla convenienza della campagna MoveMe e all’evidente salto di qualità del sistema del tpl, ecco che anche Messina ha scoperto come ci sia una alternativa al mezzo privato e di conseguenza al traffico e alla spasmodica ricerca di un parcheggio. La campagna di abbonamenti a costo ridottissimo scatterà domenica notte e di certo già l’indomani mattina saranno centinai se non migliaia coloro i quali avranno sottoscritto o confermato la tessera. Questo, ne sono convinti anche all’Atm e al Comune, a prescindere dal fatto che quest’anno il costo sarà di 50 euro e non più di 20 come l’anno scorso. «L’apprezzamento del servizio è palese, hanno sottolineato sia il sindaco Basile che il presidente di Atm Campagna – non a caso le validazioni sono arrivate quasi a quota 2 milioni a fronte delle 750.000 del periodo precedente». Quanto realmente i messinesi abbiano voglia di scommettere sulla mobilità pubblica lo si vedrà proprio dai dati di questa campagna. Perché sarà svanito l’effetto sorpresa dell’anno scorso, il costo non è più simbolico e, soprattutto, sarà la qualità del servizio ricevuta nel primo anno a convincere il messinese a confermare la scelta oppure a preferire di tornare alla vecchia cara auto come mezzo di trasporto preferito. Se si sarà trovato bene, se avrà avuto benefici, se gli autobus sono arrivati puntuali e se saranno stati confortevoli allora non saranno certo i 30 euro di differenza a non fargli confermare la scelta. Perché, in fin dei conti, questo tipo di abbonamento costa circa quattro euro al mese, cioè il valore di meno di tre biglietti di corsa semplice e di due litri di benzina. È anche scontato che dalla risposta della cittadinanza verrà fuori il grado di penetrazione nella cultura messinese di una nuova mobilità.