Il Comitato Taormina Arte non esiste giuridicamente e, dunque, a pagare devono essere tutti gli enti che lo componevano in quel momento.
È quanto ha stabilito il Tribunale civile, che ha condannato i Comuni di Messina e Taormina e la Città metropolitana di Messina a restituire al Ministero dei Beni e delle Attività culturali e del Turismo la somma di 184.000 euro (oltre interessi legali dal 2011) e pagare 14.103 euro di spese di lite per una vecchia vicenda riguardante TaoArte. Nel 2011, infatti, il Ministero aveva assegnato al Comitato un contributo statale di 230.000 euro per l'effettuazione di attività culturali, versando un acconto di 184.000 euro (80% del totale), ma TaoArte non ha mai trasmesso la documentazione consuntiva prevista per legge, attestante l’avvenuta effettuazione del programma per l'anno 2011, con la conseguente decadenza del contributo assegnato. Nel 2013 arriva la revoca del finanziamento e, nel 2014, Ministero e Comitato Taormina Arte stabiliscono che la somma sarebbe stata restituita mediante un piano di rateizzazione triennale (per gli anni 2014, 2015 e 2016). Nonostante la sottoscrizione dell’accordo, però, a maggio 2015 il Comitato debitore chiede che tale debito venga compensato con il contributo che gli era stato riconosciuto dal Ministero per l'anno 2014. Proposta rifiutata da Roma, perché contrastante con i princìpi di annualità, unità ed integrità del bilancio dello Stato.
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