Sono iniziate ieri mattina le verifiche nella galleria Calavà, sull’autostrada A20 Messina-Palermo, al cui interno giovedì pomeriggio ha preso fuoco una bisarca. Dopo l’intenso lavoro svolto nell’immediatezza dai vigili del fuoco dei Distaccamenti di Patti e Milazzo, per domare le fiamme, mettere in sicurezza e bonificare l’area coinvolta, e dalla Polizia stradale di Sant’Agata Militello, per regolamentare il transito facendo defluire in sicurezza sull’altra carreggiata la lunga colonna di mezzi rimasti bloccati, supportati dalle squadre del pronto intervento autostradale, già in nottata era stato istituito il doppio senso di circolazione sulla canna di monte tra il km 70+800 e il km 75+300, all’altezza di Gioiosa Marea.
Ieri mattina, è stato quindi possibile rimuovere il mezzo pesante, di proprietà di una ditta del Salernitano, completamente distrutto dalle fiamme, così come il carico trasportato di cinque autovetture, tra le quali tre elettriche. Sul posto, quindi, effettuati i sopralluoghi da parte dei tecnici di Autostrade siciliane insieme al personale di un’impresa incaricata, con le prime verifiche esterne per capire la portata dei danni provocati dall’incendio nella galleria Calavà, della lunghezza complessiva di oltre tre km.
«Dalle prime indagini visive e superficiali, sembrerebbe che i danni riscontrati non siano particolarmente gravi e importanti – dice il direttore generale di Autostrade siciliane Franco Fazio –. Però è chiaro che per una precisa valutazione dovremo attendere le indagini più approfondite. L’esecuzione di alcuni carotaggi ci aiuterà in particolare a verificare lo stato delle strutture, abbiamo già predisposto tutti gli adempimenti necessari per cui lunedì l’impresa inizierà i sondaggi. Anche relativamente agli impianti sono stati rilevati dei danni però non sono quelli a preoccuparci maggiormente – prosegue Fazio –. Il problema principale riguarda la struttura della galleria, in particolare la calotta, essendosi raggiunte temperature elevatissime, e per questo bisogna approfondire l’entità del danno».
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