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Restauri al Duomo di Messina, il prezioso paliotto era in pessimo stato

Il pannello di 200 kg, tutto in argento e rame dorato, affidato alle sapienti mani del maestro Carmelo Geraci

Tra le opere più rappresentative della Cattedrale che simboleggia il legame dei messinesi con Maria vi è sicuramente il paliotto dell’altare maggiore, raffigurante l’Ambasceria in visita alla Vergine Maria. Il manufatto che pesa circa 200 chilogrammi, in argento e rame dorato, si presentava in pessimo stato di conservazione e per questo si è reso necessario programmare un restauro che partirà nei prossimi giorni ad opera del maestro Carmelo Geraci, per il quale l’Ente Basilica Cattedrale ha indetto una raccolta straordinaria. Ieri mattina sono state effettuate le operazioni di smontaggio che hanno richiesto più tempo del previsto in quanto il paliotto era stato saldato al frontespizio dell’altare in marmo con delle iniezioni di cemento. Come ha spiegato lo stesso restauratore Geraci, che nello smontaggio è stato coadiuvato dal padre, il maestro Ernesto, sono state rilevate ossidazioni ferrose prodotte da chiodi di ferro e ossidazioni di rame causate dall’uso di sostanze lucidanti aggressive. Le lamine, non particolarmente sottili, presentano ammaccature sparse, lesioni e piccole lacune, oltre alla presenza di deformazioni e parti dissaldate. Anche la struttura lignea retrostante si presenta indebolita e instabile, probabilmente attaccata da insetti xilofagi. Oltre al restauro sarà necessario realizzare un calice dorato mancante, che originariamente era tenuto in mano dalla figura femminile posta alla sinistra della scena. Nel mese di dicembre l’opera dovrebbe essere ricollocata all’altare maggiore. «Si tratta, come ha spiegato il delegato arcivescovile per la Cattedrale don Roberto Romeo, di un’opera di grande valore e inestimabile bellezza che merita per questo di essere riportata all’antico splendore»; da qui l’appello del sacerdote «agli amici della Cattedrale», ossia quanti tra fedeli, associazioni e club service cittadini e quanti, avendo a cuore l’edificio religioso, vorranno contribuire all’iniziativa.

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