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Messina, Basile supera l’esame d’aula ma non certo a pieni voti

Discussa la relazione sullo stato d’attuazione del programma elettorale dopo i primi due anni

Alla fine sono rimasti solo in dodici a seguire i lavori sulla relazione sullo stato d’attuazione del programma elettorale dell’Amministrazione. Quello che doveva essere il momento di analisi dell’attività svolta dopo due anni di mandato non ha di certo fatto segnare la pagina più indimenticabile della politica cittadina. Piuttosto, un prolungato botta e risposta fra i gruppi di Basile e l’opposizione che, però, si presentata con gli interventi plurimi di Pd e Fratelli d’Italia, ma senza quelli della Lega, il gruppo più numeroso, e di altri. Ad ascoltare, per tutte e 4 le ore di dibattito, l’intera giunta e i vertici delle partecipate. Non era previsto un voto finale, ma i giudizi espressi dall’opposizione hanno avuto sfumature diverse. Un po’ più severo il giudizio del Pd, più morbido quello di Fdi. Promossi gli assessori Mondello, Finocchiaro e Cicala, il sindaco contestato sul Ponte, sia da chi è d’accordo che da chi è contrario. Ovviamente solo applausi dagli scranni della maggioranza politica.
Gli interventi sono un’eco della relazione del sindaco della settimana scorsa. Per Francesco Cipolla, Messina è « una città in ripresa e in divenire verso la modernità». Elogia l’assestamento dei bilanci «come testimoniato dalla Corte dei Conti», e poi riserva un passaggio per ciascuno degli assessori. «Messina era sull’orlo del baratro e dopo questo lavoro – conclude – governeremo la città per altri 10 anni». Nicoletta D’Angelo ha parlato di «azione innovativa di questa amministrazione», passando in rassegna i risultati ottenuti dalle società partecipate. Pippo Trischitta che dopo l’intervento di Salvatore Papa, ha chiuso quelli della maggioranza, ha parlato di una Messina « che ha avuto un netto miglioramento. Non mi vergogno più – ha detto il capogruppo – di alcuni angoli di Messina. E mi domando quale città ha ridotto del 30% la Tari? A chi dice che molte cose non sono state ancora fatte, rispondo che quello che manca saràrealizzato nei prossimi tre anni».
L’opposizione A cavallo della sufficienza il voto di Fdi e Pd che però attaccano su alcuni temi trascurati ma danno merito a chi, non tanti, ha fatto bene. Per Fratelli d’Italia ad aprire il fuoco di fila è Libero Gioveni e lo fa parlando al sindaco del Ponte. «Il suo “Ni” all’opera appare una posizione diversa rispetto al programma originale». Poi alcune sollecitazioni e tiratine di orecchie. «Sono poche le risorse sulla manutenzione per le scuole. Su Casa Serena chiede quali siano i tempi dopo che da un anno e mezzo gli anziani sono stati trasferiti in sedi temporanee. «Perché nella relazione non c’è nulla sulla reintroduzione dell’ecopass?» E a proposito di mobilità solleva dubbi su “Foresta Me” specie al centro, «troppi parcheggi persi con un deficit economico per Atm». Poi un promosso e un bocciato. «A Cicala do atto della riduzione della Tari» ma è disco rosso per Currò. «La sua relazione è stata deludente. Quali azioni incisive?, Sembra un assessore onorario. Il decentramento è fermo al palo. Altra attività congelata è la Fondazione della Cultura. Bocciato il Pums e l’Amam, promosse Messina Servizi e Messina Social City. Buon lavoro sul rifacimento delle strade. In sintesi, siamo moderatamente soddisfatti e diamo una sufficienza».

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