Sono tre i direttori della Biennale 2024: l’architetta Mariangela Cama (ex assessora al Comune di Reggio); l’architetto Alfonso Femia, designer e urbanista, fondatore e presidente di Atelier(s), con sedi a Genova, Milano e Parigi e co-fondatore di “500x100” ; la messinese Francesca Moraci, architetta, docente in Pianificazione territoriale e ordinaria di Urbanistica all’Università Mediterranea di Reggio Calabria, già componente del Consiglio di amministrazione di Ferrovie dello Stato e di Anas, tra i 15 esperti del ministero delle Infrastrutture per la redazione del Piano strategico nazionale per la portualità e la logistica, componente della Commissione per la riforma della legge urbanistica nazionale. Del Comitato scientifico della Biennale, fanno parte i curatori delle sessioni e, in qualità di soggetti esterni, Alessandra Ferrari, Silvia Viviani, Luca Lanini, Felice Arena, Maria Fedele, Maria Elisabetta Biffis e Giuseppe Capicotto.
I curatori per temi e degli approfondimenti sono Giulio De Carli, Federico Parolotto, Gaia Sgaramella, Luisa Bravo, Francesco Garofalo, Maria Claudia Clemente, Francesco Isidori, Luca Molinari, Stefano Capolongo, Annalisa Metta, Amleto Picerno Ceraso, Simone Sfriso, Chamss Arouise, Giovanni Multari, Mauro Minervino, Alessandra Ferrari, Luciano Galimberti, Giorgio Tartaro, Francesco Alati, Vince Castellana, Francesco Scullica, Giuseppe Smorto, Maria Rosa Iannelli, Rosaria Ester Musumeci, Arianna Azzellino, Marco Introini, Mario Ferrara, Fabrizia Berlingieri, Francesco Messina, Gaetano Di Gesu, Angela Pellicanò, Luciano Marabello, Michelangelo Pugliese, Gaetano Scarcella e Salvatore Greco.
Tra le grandi novità del 2024 ci sarà anche l’installazione “Il Ponte di luce”, che viene così presentato dagli organizzatori della Biennale. «Grande custode dell’immateriale, denso di suggestioni invisibili, lo Stretto è insieme il luogo e la sua rappresentazione. Nello scenario della seconda edizione della Biennale svilupperemo un evento artistico, “ponte di luce”, proiezione temporanea di fasci rettilinei luminosi a simulare una connessione ideale tra Calabria e Sicilia. Una linea concettuale istantanea unirà Villa San Giovanni a Messina, tracciando uno spazio di limite per indurre una riflessione sul complesso e, talvolta, ambiguo rapporto tra unione e separazione, sulla contrapposizione tra vicino e lontano, sulla polarizzazione e sulle tensioni che animano il vivere contemporaneo. L’installazione è tecnicamente attuabile ed è in corso il processo autorizzativo presso le Amministrazioni delle due città». Non si sa ancora la data del “Ponte di luce”.
Si terranno eventi diffusi, tra Campo Calabro, Villa, Reggio e Messina, ma non solo. «Connessioni con altri luoghi del Mediterraneo, un’idea di Mediterraneo amplificata che si estende, per riverbero e contaminazione culturale, a territori e città “non mediterranei”»: sono i “Circle time”, che si svolgeranno in vari luoghi, tra i quali Taurianova (designata capitale del libro) e poi L’Aquila, Agrigento (capitale italiana della Cultura nel 2025), Marsiglia e Nizza in Francia.
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