Una scena simile a quella dell’ottobre dello scorso anno, quando una bomba d’acqua innescò un fiume di fango che piombò sul centro abitato.
È quanto ha rivissuto ieri mattina la frazione taorminese di Mazzeo, costretta a subire un inconveniente legato agli interventi di efficientamento della condotta Fiumefreddo, effettuati da Amam sull’acquedotto che alimenta la città di Messina. Durante le operazioni di scarico dell’acqua presente nella condotta, infatti, si è verificato un significativo sversamento di materiale fangoso nell’abitato di Mazzeo, con un vero e proprio torrente che partendo dalla collina a monte ha percorso il canale sotto l’autostrada A18 e la Statale 114, scorrendo fino alla frazione dove ha invaso alcune strade e una parte del lungomare, in particolare la zona sud in corrispondenza delle case popolari.
Acqua e fango hanno raggiunto anche la spiaggia e il mare, creando disagi agli stabilimenti balneari, con una portata tale che nello specchio acqueo taorminese si è formata una macchia di colore marrone anche in corrispondenza del torrente Sirina. I cittadini di Mazzeo hanno protestato contro l’improvvisa cascata fangosa che ha invaso l’abitato e hanno chiesto l’intervento dei Vigili del Fuoco, mentre alcuni residenti hanno cercato di liberare grate e tombini per far defluire la melma che giungeva copiosa. Le squadre di Amam si sono recate sul posto per verificare e ripristinare lo stato dei luoghi e in merito a quanto accaduto la presidente di Amam, Loredana Bonasera, ha inviato una nota al direttore generale, chiedendo di fare chiarezza sull’episodio, e ha richiesto con urgenza una relazione dettagliata sull’accaduto per individuare le cause, scusandosi con la comunità locale per i disagi causati, in attesa di ricevere le spiegazioni tempestive su quanto accaduto.
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