Se il sindaco Cateno De Luca ha dichiarato di averlo scoperto solo il 26 agosto, grazie ad un post dell’esponente dell’opposizione, Danilo La Monaca, l’Azienda servizi municipalizzati era a conoscenza dell’esistenza del pozzo in contrada Sifone, realizzato nel 2013 ma mai autorizzato dal Genio civile. La conferma arriva dal presidente della partecipata, Giuseppe Campagna, che non ha gradito le polemiche sulla nuova perforazione e le accuse di spreco di risorse pubbliche per realizzarla anziché riattivare il pozzo esistente. «L’ing. Vincenzo Indelicato ha chiarito, in una relazione tecnica, i motivi per cui non si poteva intervenire sul primo pozzo, anche se continua a operare regolarmente - afferma il presidente di Asm - gli studi preliminari effettuati prima del saggio geognostico hanno evidenziato che il pozzo esistente era dotato di pompa e tubazione di mandata sottodimensionate rispetto alle potenzialità del sito. Il pozzo, infatti, può erogare circa 16 litri al secondo, mentre la portata dell’acquifero è significativamente superiore. Questa valutazione è supportata dal fatto che il livello dinamico della falda si mantiene costantemente a circa 20 metri sopra la quota di installazione della pompa». Dati che hanno spinto a chiedere al Genio civile la realizzazione di un saggio geognostico per ottimizzare l’utilizzo della risorsa idrica, che ha confermato l’ipotesi iniziale, rilevando un livello della falda a circa 60 metri sotto il piano di campagna, nonostante il pozzo esistente sia attivo 24 ore su 24 da anni. La prova di portata sul nuovo pozzo pilota, effettuata mantenendo il vecchio pozzo in funzione, ha dimostrato che sarà possibile prelevare fino a 25 litri al secondo, senza interferire con l’attuale capacità del pozzo esistente. E per garantire la stabilità a lungo termine è stata verificata anche la profondità della base dell’acquifero, che si trova a circa 126 metri, confermando la solidità della risorsa idrica.