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Taormina, i Vigili da Corpo a Servizio: i sindacati non fanno sconti a De Luca

La decisione di sopprimere il Corpo di Polizia locale a Taormina continua a suscitare incredulità dei sindacati. Dopo il Sulpl (Sindacato unitario lavoratori Polizia locale) intervenuto nelle scorse settimane, ieri è stato il turno del Silpol, il Sindacato italiano lavoratori Polizia locale, che si è espresso con il segretario regionale Massimo Mastrosimone. Intanto sabato il sindaco Cateno De Luca, dopo aver affidato il giorno prima al segretario comunale Giuseppe Bartorilla l’incarico apicale di elevata qualificazione, ad interim, dell’Area Amministrativa-Affari generali-Servizi sociali e Demografici-Servizio di Polizia locale, ha firmato un altro decreto revocando la determina del marzo 2023 con la quale Daniele Lo Presti era stato nominato per 3 anni comandante e titolare dell’incarico di elevata qualificazione del Corpo di Polizia locale.
Taormina, dunque, da ieri non ha più ne Corpo né comandante, ma solo un Servizio di Polizia locale al vertice del quale probabilmente verrà nominato un coordinatore. «Pur riconoscendo titolarità all’organo preposto di apportare modifiche nell’assetto organizzativo dell’apparato burocratico comunale – scrive Mastrosimone – non può che considerarsi un velleitario tentativo di giungere per altra via e strumentalmente alla soppressione del Corpo di Polizia locale con la contemporanea istituzione del Servizio da porre nel contesto della Segreteria generale-Affari Generali. Tale atto, viziato da incompetenza ed eccesso di potere poiché introduce una modifica di fatto del Regolamento del Corpo, in quanto tale, rientrante tra le competenze ed attribuzioni esclusive del Consiglio comunale, è da ritenersi illegittimo - prosegue il segretario del Silpol - stante che l’istituzione del Corpo di Polizia locale trova il suo fondamento e la sua previsione nella Legge 65/1986 e, in Sicilia, anche nella Legge regionale 17/1990». Il sindacalista ricorda che le condizioni attuali dell’Ente e del suo Corpo di Polizia locale dimostrano che le risorse sono sufficienti (8 operatori oltre il comandante), soddisfano la previsione di legge e non ne giustificano la retrocessione a Servizio deliberata dalla giunta, «così come non trova alcuna ratio l’inclusione della Polizia locale all’interno di altre strutture burocratiche dell’Ente come da plurima giurisprudenza amministrativa, anche siciliana – aggiunge – che statuisce in modo chiaro ed ineluttabile la specificità e l’autonomia organizzativa della Polizia locale, tali da non consentire “affiliazioni” ad altre strutture burocratiche del Comune».

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