La Riserva “Laguna di Capo Peloro”, conosciuta anche come Torre Faro o semplicemente Stretto di Messina, è stata istituita al fine di tutelare uno dei luoghi più suggestivi della Sicilia. In questo lembo di terra, che si allunga fino a dividere il mar Tirreno dallo Ionio, si può godere di una vista spettacolare di stagni costieri salmastri che rappresentano un ambiente acquatico di transizione, in equilibrio dinamico con quello marino antistante, oltre alla possibilità di ammirare e fare il bagno in acque limpidissime. Ne fanno parte il lago di Ganzirri o “Pantano grande”, formazione idrologica che appartiene, col lago di Faro o “Pantano piccolo”, alla duna costiera di Capo Peloro che, per la sua particolare conformazione, è un raro esempio di bacino in cui le acque superficiali non si mescolano con quelle del fondo, creando due zone sovrapposte con condizioni fisiche e chimiche differenti.
Nella Riserva vivono più di 400 specie acquatiche, di cui almeno una decina tra molluschi, crostacei e pesci. Un vero e proprio “scrigno” che costituisce, inoltre, un vitale luogo di sosta per l’avifauna lungo la rotta migratoria dello Stretto, tant’è che ad oggi sono state censite oltre 160 specie: dal falco pecchiaiolo a quello di palude, dalla poiana al nibbio bruno, dall’albanella minore al gruccione.
L’arenile di Capo Peloro è considerato uno dei più belli della Sicilia, dove si concentra un habitat ricchissimo di biodiversità per la flora e la fauna, alternando parti sabbiose e ciottolato fino a un substrato duro e naturale chiamato “Beach rock” o Roccia dello Stretto di Messina”, conglomerato che ospita comunità uniche ed estese protette a livello comunitario: un unicum in tutto il mar Mediterraneo. Negli ultimi mesi, tutto l’habitat situato a Nord di Messina è al centro del dibattito legato alla realizzazione del Ponte. Opera che, come più volte affermato in primis dall’amministratore delegato della società Stretto di Messina, non avrà alcun impatto sulla Riserva naturale orientata, anzi è destinata a valorizzarla ulteriormente. Ma oltre al progetto dell’attraversamento stabile tra Sicilia e Calabria, c’è un differente capitolo: la Città metropolitana sta portando avanti un appalto di profonda riqualificazione. Fa parte dei 132 milioni di euro assegnati a Palazzo dei leoni nell’ambito del Piano nazionale di ripresa e resilienza, e comporta, nello specifico, la riqualificazione della estrema zona nord della città nei pressi della Riserva di Capo Peloro mediante la valorizzazione delle Torre Morandi, del Pilone, dell’area ex Sea Flight e del contesto urbano e naturalistico circostante.
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