Nella casa circondariale di Gazzi non ci sono problemi di sovraffollamento, le celle sono in buono stato, i rapporti tra la popolazione carceraria, la direttrice, gli agenti della polizia penitenziaria e gli educatori sono buoni e improntati alla collaborazione e c’è una grande umanità. Esistono tuttavia criticità legate ai detenuti tossicodipendenti o con problemi psichiatrici e carenze strutturali.
E’ quanto emerso dalla visita effettuata ieri mattina in carcere da una delegazione di avvocati della camera penale “Pisani Amendolia” guidata dal presidente Bonni Candido, insieme alla Garante dei detenuti Lucia Risicato e all’on. Tommaso Calderone. Hanno incontrato la direttrice Angela Sciavicco per poi visitare i reparti della media e alta sicurezza ascoltando direttamente dai detenuti quali sono le loro condizioni di vita. Una lunga mattinata di colloqui, incontri, sopralluoghi e di dialoghi con i detenuti. La delegazione ha potuto constatare che la crisi idrica non ha colpito il carcere, in ogni cella c’è un ventilatore (non è consentito aggiungerne un secondo) e un frigorifero, le brande e gli arredi sono in buono stato. Non ci sono problemi di sovraffollamento attualmente nel carcere ci sono circa 200 detenuti per 302 posti ma una parte, circa 90, sono inagibili. «È stata una visita accurata e approfondita» ha detto l’avvocato Candido che ha visitato il carcere con gli avvocati Antonio Arena, Denise Zullo, Letizia Valentina Lo Giudice, Maria Falbo, Salvatore Giannone e Maria Puliatti. «Abbiano verificato che esiste un rapporto eccellente tra la direzione, il personale ed i detenuti. Questi ultimi in occasione del grave lutto che ha colpito un agente della polizia penitenziaria, a cui è morta la figlia, hanno voluto far sentire la loro vicinanza mandando un cuscino di fiori in occasione del funerale. È la cartina di tornasole di un rapporto eccellente. Tutto ciò, tuttavia, - prosegue l’avvocato Candido non è sufficiente ad eliminare una serie di criticità che trovano origine in carenze strutturali generali, sulle quali è necessario intervenire, e vetusti vincoli normativi che meriterebbero di essere quantomeno riconsiderati». Gli aspetti negativi, infatti non mancano: tutti i detenuti lamentano eccessivi tempi di attesa per le visite specialistiche; le tossicodipendenze e l’illecita introduzione (non facilmente controllabile) degli stupefacenti; mancano 20 agenti per completare la pianta organica; mancano reparti e personale specializzato per i detenuti con problemi psichiatrici.
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