C’è una grande differenza la crisi idrica in corso e l’emergenza idrica che, nel 2015, fece balzare Messina su tutti i media nazionali, con il poco edificante hashtag #messinasenzacqua: l’assenza di certezze. Nove anni fa una certezza c’era, la città era rimasta a secco perché la condotta del Fiumefreddo si era spezzata a causa di una frana e, quindi, riparata quella (ma ci vollero più di due settimane), tutto sarebbe tornato alla normalità. Oggi quella certezza non c’è: la crisi è strutturale, perché di base c’è una carenza d’acqua drammatica e perché strutturale è il deficit della rete idrica che serve la città, con quell’ormai famigerato 53-55% di acqua persa lungo il cammino delle tubazioni che grida vendetta. Il problema è che se su questo fronte si sta intervenendo, con cantieri aperti che, però, richiedono tempi ovviamente più lunghi rispetto a quelli che un’emergenza, in quanto tale, richiederebbe, sul fronte della siccità è impossibile avere certezze. Ecco perché l’ingegnere capo del Genio civile di Messina, Santi Trovato, che nel suo ruolo è componente della cabina di regia regionale dedicata proprio alla crisi idrica, si dice «fortemente preoccupato» in vista del mese di settembre. Un mese che se già in condizioni di normalità è, storicamente, quello con meno risorse idriche in dote, arrivando a fine estate, viene visto con timore in una situazione critica come quella attuale. «Le risorse saranno ancora poche – spiega Trovato – e nel frattempo la città tornerà ad essere “piena”, uffici e scuole riprenderanno a pieno regime. Non sappiamo come potrà rispondere il sistema, in cabina di regia siamo preoccupati». Il Genio civile coordina la rete che si occupa della provincia, in particolare, dove «dovremmo avere a stretto giro i primi dati su 13 nuove reti idriche tra zona ionica e zona nebroidea. Il capoluogo è di competenza della cabina di regia regionale e qui l’emergenza viene gestita direttamente dall’amministrazione comunale, con la quale siano in costante contatto per l’attivazione dei pozzi». Ed è su questo fronte che potrebbe arrivare qualche buona notizia, la prossima settimana. Dovrebbero finalmente essere allacciati alla rete cittadina i pozzi di Briga, dai quali, però, arriverà una portata di gran lunga inferiore ai 20 litri al secondo attesi in prima battuta (non più di 7-8 litri al secondo per pozzo). Si ha già la certezza, però, della potabilità dell’acqua, manca solo la verifica finale con i misuratori di portata, dopodiché questo surplus d’acqua potrà finire nella rete.