La Sicilia è la seconda economia del Sud Italia, dopo la Campania, ma è all’ultimo posto per tasso di occupazione e diciannovesima per dotazione di infrastrutture di trasporto su gomma e su ferro. Il recente rapporto “Act Tank 2024”, realizzato dal “The European House-Fondazione Ambrosetti”, delinea la grande contraddizione di una regione che non trae benefici dall’essere un’isola ma che, anzi, paga una sorta di infinita tassa occulta, proprio a causa della sua condizione di insularità, con effetti sull’economia siciliana pari a circa 6-7 miliardi di euro sottratti ogni anno. Ancora una volta il ministro dei Trasporti, Matteo Salvini, evidenzia la rilevanza strategica del collegamento stabile nello Stretto, per le sue ricadute positive dal punto di vista strettamente trasportistico ma soprattutto per «la spinta propulsiva, che avrà sul Pil dell’intero Paese, come ha evidenziato lo studio di “Openeconomics”». In città si riaccende il dibattito, dopo la riflessione del presidente dell’Ordine degli architetti, Pino Falzea, il quale, dalle colonne del nostro giornale, ha lanciato un appello agli enti e alle istituzioni perché non assistano passivi alle vicende relative al Ponte, continuando ad assecondare un dibattito, sicuramente appassionante ma sterile, su chi è favorevole e chi è contrario alla grande opera. «Non saremo noi a decidere se il Ponte si farà, ma noi abbiamo il dovere di farla diventare per Messina una straordinaria opportunità», ha detto Falzea, rivolgendo anche un appello al sindaco Federico Basile perché riconvochi il tavolo tecnico che era stato istituito nell’inverno del 2023. «Chi ha un ruolo di responsabilità lasci le proteste agli altri e lavori perché Messina sia protagonista e non spettatrice passiva, o peggio ancora, vittima», ha ribadito il presidente degli Architetti messinesi. Sulle posizioni dell’Ordine, c’è la Cisl, il sindacato che, da lunghi mesi ormai, sottolinea la necessità di superare la fase ideologica del confronto e di lavorare seriamente sui vari temi che, tutti intrecciati tra loro, sono collegati al Ponte e alle opere connesse e sono dirimenti per il futuro dell’intera Area dello Stretto. Nell’ultima riunione dell’Esecutivo provinciale, il segretario generale Nino Alibrandi, insieme con il segretario regionale Cappuccio, ha sottolineato: «Il Ponte rappresenta un’opera che ridisegnerà la conformazione del nostro territorio. Riteniamo le osservazioni del ministero per l’Ambiente una garanzia in un progetto così grande, sono normali e credo la “Stretto di Messina” sia pronta a dare le risposte. Ci saranno disagi, è normale in una mega opera come il Ponte ma siamo convinti che ci saranno altrettante opportunità se la città si attrezzerà per coglierle. A Roma, a piazza Venezia, c’è il cantiere di Webuild che per i prossimi dieci anni dovrà realizzare una fermata della Metro. È un cantiere molto invasivo, nel cuore di Roma che il prossimo anno ospiterà 30milioni di turisti per il Giubileo, che copre totalmente l'Altare della Patria ma nessun politico va lì per fare passerelle o selfie. La città di Roma ha compreso che ci saranno disagi ma guarda alle opportunità.