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Ospedale "Barone-Romeo" di Patti: l'unico obiettivo è trasformarlo in Dea di primo livello

È il disegno condiviso con i vertici dell’Asp dai sindaci del distretto sanitario di Patti

L'ospedale Barone Romeo di Patti

«Le tematiche affrontate e il dialogo intercorso tra i sindaci del distretto sanitario e il management dell’Asp di Messina hanno dimostrato serietà e bontà di intenti nel raggiungere un unico obiettivo: rendere l’ospedale “Barone Romeo” di Patti un Dea di primo livello». Lo ha dichiarato l’assessore comunale ai Sevizi sociali, Federico Impalà, a margine dell’incontro tenutosi giovedì nell’aula consiliare di Palazzo dell’Aquila tra gli amministratori del territorio e la governance dell’Azienda sanitaria provinciale, al quale hanno preso parte anche i rappresentanti di alcune associazioni del terzo settore. «L’impegno – ha riferito Impalà – è di concretizzare a stretto giro gli investimenti, per circa 30 milioni di euro, destinati a potenziare il nosocomio, a riattivare la Rsa di Case Nuove Russo e a realizzare l’ospedale di comunità, senza tralasciare l’impegno a rimpinguare adeguatamente la pianta organica del Barone Romeo». Tra gli impegni assunti anche lo sblocco dell’iter di nomina del primario di Ortopedia, la realizzazione di una seconda sala di Emodinamica, l’ampliamento dell’Utin e la riapertura del punto ristoro.
«Con pazienza e fiducia attendiamo la realizzazione di quanto preannunciato, con l’auspicio di poter offrire ai cittadini del vasto comprensorio un’assistenza sanitaria efficiente e di livello». Cauto ottimismo è stato invece espresso da Carmelina Lipari, presidente di Aretè (Comitato per la difesa e la salvaguardia del Barone Romeo): «Abbiamo chiesto al direttore Cuccì di risolvere i problemi legati al Pronto soccorso e alla carenza di personale medico e infermieristico. Comprendiamo che il nuovo direttore generale si è insediato solo da pochi mesi, per cui è necessario concedergli del tempo. Dal canto nostro rimarremo sempre attenti e vigili».

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