Brolo - Dopo la notte della paura, nelle zone più colpite dall’alluvione di domenica che ha duramente sferzato l’area tirrenica dei Nebrodi si prova a tornare alla normalità. Faticosamente sgomberati dal fango scantinati e piani bassi delle abitazioni, anche i titolari delle numerose attività commerciali inondate hanno lavorato con impegno e sacrificio per rimettere in sesto i locali e rialzare le saracinesche. La violenta ondata di maltempo che, lo ricordiamo, ha riversato in poche ore oltre 100 millimetri di pioggia sulla fascia tirrenica tra Ponte Naso, Brolo, Gliaca di Piraino e Gioiosa Marea, ha lasciato non solo disagi, ma soprattutto danni da quantificare e ristorare. L’amministrazione comunale di Brolo ha predisposto un’apposita ricognizione, per cui gli interessati dovranno inviare entro 15 giorni una stima documentata. Già all’indomani del nubifragio il sindaco Giuseppe Laccoto aveva parlato di «evento eccezionale mai registrato negli ultimi 20 anni» sollecitando, come riferito, «interventi strutturali per convogliare acque provenienti dalle zone collinari» ed invitando «le imprese a completare in tempi brevi i lavori di sistemazione idraulica del torrente Pozzo, mentre per le opere di raccolta delle acque da Piazza Annunziatella e lungo la via Terranova si stanno superando i problemi burocratici per ottenere il nulla osta dalle Ferrovie dello Stato». Non sono tuttavia mancate le critiche, soprattutto per la mancata attività preventiva che avrebbe potuto evitare il peggio.