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Messina, le due donne morte all’Annunziata: nuovo sopralluogo nell’appartamento

Nuovo sopralluogo nell’appartamento dell’Annunziata dove lo scorso 13 agosto sono stati trovati i corpi senza vita di Tommasina Esposito, 89 anni e della figlia Piera Billè, 62 anni. Il medico legale Daniela Sapienza, che nei giorni scorsi ha eseguito l’autopsia nella camera mortuaria dell’ospedale Papardo, è tornata nell’abitazione di via del Fante, al complesso “Garden House” per nuovi rilievi nella camera da letto dove sono state trovate le due donne. I corpi erano sul letto, già in avanzato stato di decomposizione, morte probabilmente da tre- quattro giorni. Un sopralluogo che, molto probabilmente, potrebbe offrire ulteriori elementi per rispondere ai quesiti del magistrato sulle cause ed i tempi delle due morti. L’autopsia eseguita nei giorni scorsi, disposta dal sostituto procuratore Giuseppe Adornato, avrebbe fornito alcuni elementi ma per avere un quadro completo di come sono morte le due donne occorrerà ancora altro tempo.
Si attendono, infatti, i risultati della Tac e degli esami istologici sui campioni prelevati. Il medico legale ha chiesto 90 giorni di tempo per presentare la relazione al magistrato. Intanto l’appartamento dove abitavano le due donne resta ancora sotto sequestro in attesa che si completino le indagini. Finora l’ipotesi privilegiata sembra quella della disgrazia: una delle due donne sarebbe deceduta per cause naturali mentre l’altra sarebbe morta di crepacuore, oppure ha deciso di farla finita per il troppo dolore, mettendo in atto un gesto estremo. Nel frattempo le indagini proseguono, le risposte ai quesiti rimasti ancora senza risposta potranno arrivare dai risultati della Tac eseguita sulle due salme ma anche dagli esami istologici sui prelievi effettuati. Gli investigatori non sottovalutano altre spiegazioni anche se sembra ormai scartata del tutto l’ipotesi di una morte violenta.

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