La nuova via Don Blasco sarà la spinta rivoluzionaria per far rinascere il litorale di Maregrosso. Le demolizioni degli anni passati sono state la prima luce accesa nel buio generale. Altre ne verranno, grazie alle bonifiche, ma assai preziosa risulterà la grande opera viaria. In particolare l’apertura del suo tratto più a nord, che dal Cavalcavia della Falce farà raggiungere l’attuale primo tratto, nella grande spianata ex ferroviaria della via Santa Cecilia. Sarà questo, di tutti, il più rilevante per la rinascita del fronte a mare. Il collegamento mancante per i messinesi, in sostituzione dell’attuale vicolo cieco della vecchia via Don Blasco. A vantaggio di quell’interesse generale che nei decenni è stato sacrificato o ignorato. Nascerà qui il lungomare del centro. Ma prima di aggiornare il quadro dei lavori per la “nuova Don Blasco”, che dopo le ferie estive ripartiranno il 26 agosto, non possiamo però chiudere gli occhi sull’odierno scenario costiero della “vecchia don Blasco”. Una rapida full immersion in fatti e situazioni che nulla c’entrano con l’appalto per la nuova strada. Si tratta, però, del solito raggelante litorale di Maregrosso in cui urgono drammaticamente l’igiene e la vivibilità. La lunga spiaggia, dalla fine del viadotto Portalegni, alla via Santa Cecilia e poi oltre fino alle vie Maletto, Bronte e Adrano, versa in condizioni penose, tappezzata di rifiuti e rottami.