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Baraccopoli a Messina, la legge sarà rifinanziata: l'Ufficio commissariale verso la proroga del mandato

Scurria aveva indicato nel 2028 la data entro la quale sarà possibile abbattere anche l’ultima delle baracche messinesi

Le baraccopoli messinesi

«Il Risanamento non va in vacanza». L’avvocato Marcello Scurria detta tempi e linee strategiche, segnando in rosso alcune scadenze temporali, da qui alla fine dell’anno. L’uomo che, nella sua veste di “vice” del presidente della Regione (Schifani stato nominato alla fine del 2022 commissario straordinario, ricevendo il testimone dalla prefetta Cosima Di Stani), ha in mano i poteri speciali per l’attuazione della legge contro il degrado delle baraccopoli messinesi, è convinto che i prossimi mesi saranno particolarmente importanti su questo fronte, che è politico e amministrativo, ma ancor di più sociale.
Le partite da chiudere, entro il 2024, sono sicuramente due: l’assegnazione definitiva delle nuove abitazioni a tutti i soggetti “fragili” e la bonifica delle aree di Fondo Saccà e Fondo Basile. In più, c’è la prevista demolizione di tutte le “micro-baraccopoli” che punteggiano il territorio cittadino, in molti casi letteralmente nascoste, al punto che fino a qualche tempo fa se ne ignorava l’esistenza.
La priorità ai “fragilissimi” e ai “fragili” era stata indicata da Scurria fin dall’inizio del suo nuovo mandato da subcommissario. «Nel mio lungo impegno su questo versante, dopo l’esperienza compiuta da presidente di Arisme – afferma –, ho potuto conoscere personalmente decine e decine di casi di famiglie con persone affette da gravissime o gravi disabilità. Situazioni sanitarie accertate dall’Asp e che abbiamo cominciato a monitorare. Ho assunto un impegno morale: nessuna di queste persone avrebbe dovuto più risiedere in una baracca. Oggi stiamo completando questa operazione che, entro il prossimo 31 dicembre, avrà alla fine dato una sistemazione dignitosa a ben 250 famiglie. Credo che questo sia già un traguardo importantissimo».
Fondo Saccà e Fondo Basile sono due delle aree più importanti – oltre a Fondo Fucile, Bisconte e Rione Taormina – dove è prevista la ricostruzione, un metodo di risanamento che non appassiona Scurria. «Ho acquisito sempre più la convinzione che questa città non abbia più bisogno di nuovi interventi costruttivi, ma di riqualificare l’esistente e questo vale soprattutto per quelle zone che non sono proprio “baraccopoli”, occupate da case e casette ultrapopolari, che devono diventare il prototipo di nuovi quartieri “green”, sostenibili e vivibili, non più semplici dormitori e “casermoni”. Detto questo – prosegue Scurria –, gli interventi programmati a Fondo Basile e a Fondo Saccà sono, comunque, preziosi. Verranno realizzate complessivamente cento nuove abitazioni, una volta completata l’operazione di bonifica ambientale». In linea con quanto affermato, il sub-commissario fornisce un dato significativo: «Abbiamo proceduto finora all’acquisto di oltre duecento case. Abbiamo impegnato gran parte dei 100 milioni stanziati a sostegno della “legge Carfagna”, questo ci consentirà di chiedere, già dal prossimo anno, un potenziamento delle risorse finanziarie, e su questo siamo certi dell’impegno della deputazione messinese, a partire dalla sottosegretaria ai Rapporti con il Parlamento, Matilde Siracusano, che è sempre stata e continua a essere in prima linea per combattere la piaga delle baracche a Messina».
Il capitolo “microbaraccopoli” è altrettanto importante, secondo Scurria. «Togliere quei tuguri, spesso presenti a ridosso delle vie del centro, ci consente di riqualificare il tessuto urbano, oltre che dare una casa degna di questo nome a chi non l’ha mai avuta». E poi c’è un altro aspetto che l’ex presidente di Arisme continua a sottolineare ormai da anni: «Grazie al Risanamento, si stanno realizzando progetti che vivificano i quartieri considerati “zone di frangia”. Penso al parco urbano di Camaro che, a distanza di due mesi dalla sua inaugurazione, è un gioiellino, frequentato ogni giorno da centinaia di persone, famiglie con bambini, anziani. E poi al Parco urbano che realizzeremo al rione Magnolia di Giostra, lì dove sorgevano le ex Case volano. Non è stato facile sbloccare la procedura ferma da anni, ce l’abbiamo fatta, verrà una splendida oasi di verde, nel cuore di Giostra. Anche questo è Risanamento».
Il mandato dell’Ufficio commissariale scadrà il 31 dicembre del 2025. È molto probabile che la legge sarà rifinanziata e che l’incarico venga ulteriormente prorogato, per portare a compimento tutti i progetti avviati. Il 2026, come nel caso del Piano nazionale di ripresa e resilienza, potrebbe essere un crocevia di fondamentale importanza, uno step decisivo, anche se Scurria aveva indicato nel 2028 la data entro la quale sarà possibile abbattere anche l’ultima delle baracche messinesi. «Ma le sfide della rigenerazione urbana – evidenzia il subcommissario - non si limitano alle baracche in senso stretto, sono molto più ampie e proprio su questo tema interverremmo con una relazione alla prossima “Biennale dello Stretto”».

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